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Comune di Parma: conti in equilibrio, ma c’è un debito fuori bilancio da 2,5 milioni e cause in corso per 200 milioni

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I conti del Comune di Parma tornano. Il Consiglio comunale – con i soli voti di Effetto Parma (venti) – ha approvato la delibera relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, mentre l’opposizione si è divisa fra contrari (sei) e astenuti (tre). Dalla delibera illustrata dall’assessore Marco Ferretti, oltre al rispetto degli equilibri di bilancio, è emersa una riduzione delle entrate alla voce “multe” per circa 300 mila euro. “I nostri concittadini hanno imparato che non si passa sotto i varchi dei bus”, ha commentato Ferretti. Per il resto, un dato importante è l’avanzo d’amministrazione complessivo che si attesta a ben 14.754.163,17 euro.

Le opposizioni hanno sostanzialmente concordato sui motivi che le hanno spinto a non votare a favore e la sintesi è stata ben esposta dal consigliere Pier Paolo Eramo di Parma Protagonista: “Come gruppo abbiamo due problemi a partecipare a questa votazione – ha detto in sintesi il consigliere di opposizione -. Il primo è un problema tecnico, perché non abbiamo avuto il tempo per entrare nel merito e valutare tutto. La seconda ragione è più politica, perché noi non abbiamo partecipato alla formulazione di questo bilancio“.

Eramo ha manifestato inoltre tutta la contrarietà del suo gruppo alla vendita delle azione di Fiere di Parma che ha portato in bilancio oltre 5 milioni di euro, con una plus valenza rispetto alle previsioni di oltre 1,3 milioni. Tema questo condiviso da Fabrizio Pezzuto di Parma Unita, che ha aggiunto anche la questione multe (“numeri troppo ancora troppo alti per questo comune… invito a rivedere la politica di rilevazione e sanzione adottata in questi anni“) e delle aliquote comunali (“sono ai massimi dall’inizio della vostra amministrazione… chiedo un ripensamento su questo tipo di imposizione fiscale“).

Questione Fiere che non piace neppure al capogruppo Pd, Lorenzo Lavagetto, che in proposito ha sottolineato: “Siamo alternativi in merito al rapporto pubblico-privato”, e preoccupa la capogruppo della Lega Nord, Laura Cavandoli, la quale, pur riconoscendo che il controllo dell’ente rimarrà in mano pubblica, giudica “pericoloso” l’incarico dato dalla Regione a una società per valutare la fusione di tutto il sistema fieristico con Bologna.

L’assessore Ferretti si è detto disponibile ad incontrare i consiglieri di opposizione anche nel suo ufficio per vedere insieme i numeri del bilancio e trovare soluzioni alternative. La questione più rilevante è ovviamente quella delle aliquote ancora ai massimi, ha spiegato Ferretti, “per coprire la riduzione dei trasferimenti dello Stato“. Per quanto riguarda le Fiere, invece, l’assessore ha sottolineato che “l’operazione è caduta a fine amministrazione, ma ci stavamo lavorando già da novembre come previsto nel bilancio”, ed ha ribadito che “l’Ente Fiere è e rimarrà a controllo pubblico”. Non solo, Ferretti ha aggiunto che “le Fiere non hanno mai distribuito dividendi, quindi l’ente locale non rinuncia a nulla”.

Comune di Parma pagherà 2,5 milioni di euro alla Bormioli Rocco Spa

L’altra questione annosa e spinosa all’ordine del giorno è stata il riconoscimento del debito fuori bilancio da circa 1,5 milioni di euro che, sommato ai 24 anni di interessi, è lievitato a circa 2,5 milioni, in favore della Bormioli Rocco Spa. Si tratta – come è stato spiegato dall’assessore Marco Ferretti e dall’avvocato Salvatore Caroppo – della restituzione del canone per fognatura e depurazione pagato dalla Spa per la sua sede di via San Leonardo, relativo agli anni 1993 e 1994.

La questione è stata oggetto di cause passate dall’Agenzia delle Entrate alle Commissioni Tributarie provinciale e regionale, fino alla Cassazione. Ed è proprio a Roma che, come ha illustrato l’avvocato Caroppo, è emerso un “conflitto di giudicato” tra due diverse sezioni della Suprema Corte: in un caso è stata riconosciuta la ragione del Comune (per gli anni 1995, 1996, 1997 e 1998), nell’altro è stato dato torto all’ente locale (per gli anni 1993 e 1994). E per quest’ultima decisione, il Comune di Parma dovrà ora sborsare circa 2,5 milioni di euro in favore della società che proprio nel 1998 ha chiuso battenti a Parma per trasferirsi a Fidenza.

Pomo della discordia, lo smaltimento delle acque di raffreddamento dei forni della vetreria: secondo il Comune, si trattava di versamento nella fognatura pubblica, secondo l’azienda di versamento in una fognatura privata che finiva poi nel canale Naviglio.

Al pagamento si farà fronte, come ha precisato l’assessore Ferretti, attraverso il fondo rischi che l’amministrazione ha istituito nel 2014 e che oggi conta su un plafond di 6,8 milioni, più che sufficiente per far fronte al debito. Ma non ci sono buonissime notizie per i parmigiani: su sollecitazione del consigliere Fabrizio Pezzuto, infatti, l’assessore Ferretti ha reso noto che attualmente il Comune ha in corso cause per oltre 200 milioni di euro. Una vera e propria spada di Damocle sui conti pubblici, anche se ovviamente la speranza è di chiudere le varie cause con un successo.

Il Consiglio ha quindi approvato all’unanimità un emendamento bipartisan – proposto da Lorenzo Lavagetto (Pd) e firmato anche da Lorenzo Ilariuzzi (Effetto Parma) – per specificare meglio nella delibera come la Cassazione sulla stessa vicenda aveva già riconosciuto la ragione del Comune. Il riconoscimento del debito fuori bilancio da 2,5 milioni di euro è stato votato da 26 consiglieri, mentre 3 si sono astenuti.

Commissione e Revisori dei Conti

In precedenza il Consiglio comunale aveva dato all’unanimità il via libera alla nuova Commissione per la formazione e l’aggiornamento degli albi dei giudici popolari di Corte d’Assiste e Corte d’Assise d’appello. Ne fa parte il sindaco Federico Pizzarotti come previsto dalla legge e – su proposta del presidente Alessandro Tassi Carboni – i consiglieri Roberta Roberti di Parma Protagonista e Paola Ranieri di Effetto Parma.

Nominato infine il nuovo collegio dei Revisori dei Conti del Comune, estratto a sorte in Prefettura, che sarà presieduto dal commercialista Stefano Mulazzi.

 

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