L’alta tecnologia entra nelle botteghe dei falegnami

L’alta tecnologia entra nelle botteghe dei falegnami

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Lo sviluppo tecnologico sempre più rapido e sofisticato sta mettendo a dura prova il mondo del lavoro; le grandi industrie riducono sempre di più il personale umano in favore delle linee di montaggio automatizzate, e la recente pandemia non ha fatto altro che contribuire accelerando un processo che ormai era già in atto da alcuni decenni.

Il mondo del lavoro si trova quindi a subire una serie di cambiamenti radicali, causati dalla tecnologia; ma nonostante il naturale contraccolpo che accompagna ogni grande cambiamento, e che si riflette sia sul sociale sia in campo economico, le nuove tecnologie rappresentano anche una grande opportunità per chi sa guardare al futuro con occhi attenti, come dimostra l’esperienza di due giovani napoletani.

La falegnameria 2.0

Quando si sente parlare di falegnameria ci si immagina un laboratorio come quelli di una volta, invaso da scarti di trucioli e segatura, con banconi in legno, una sega a nastro e una sega da banco collocate in un angolo, e poi una serie di utensili manuali, pialle, e altri attrezzi adoperati con maestria e pazienza da artigiani e da apprendisti che cercano di imparare il mestiere.

Ma la realtà dei fatti è ben diversa ormai; la maggior parte degli strumenti di lavoro manuali che si possono trovare in una falegnameria moderna, anche su scala artigianale, vengono usati molto raramente e per il resto del tempo riposano sugli scaffali oppure appesi alle pareti in bella mostra, come antiche panoplie ricordo di un metodo di lavoro quasi del tutto scomparso.

La falegnameria 2.0, oltre all’utilizzo di elettroutensili sempre più evoluti e prestanti, vede l’ingresso in laboratorio di nuove tecnologie e in primis del computer, grazie al quale diventa possibile automatizzare gli elettroutensili e incrementarne ulteriormente la produttività e la precisione.

Le macchine a controllo numerico computerizzato

Il futuro dell’artigianato, quindi, è fortemente legato all’automatizzazione; per sopravvivere alla feroce concorrenza delle grandi catene di produzione industriale infatti, e nell’ambito della falegnameria basta citare il colosso svedese Ikea, il falegname moderno deve adeguarsi e trovare il modo di ridimensionare la concorrenza servendosi delle stesse armi: le macchine automatizzate CNC.

Le macchine CNC, sigla che sta per Controllo Numerico Computerizzato, fino a pochi anni fa erano appannaggio esclusivo dell’industria su ampia scala, ma grazie alla riduzione dei costi e all’evoluzione dei computer stessi, stanno diffondendosi sempre di più anche in ambito artigianale e perfino hobbistico.

La prossima generazione di falegnami, quindi, nel loro bagaglio di formazione non avranno soltanto l’esperienza pratica nell’uso degli utensili e degli strumenti di lavoro, ma anche le conoscenze tecniche e informatiche atte a programmare e operare i software di controllo specifici per la produzione. Molte delle macchine presenti nella falegnameria, soprattutto le fresatrici, i torni e i trapani a colonna, invece di essere azionate da un operatore manuale saranno collegate direttamente a un computer, il quale le metterà in funzione mediante programmi finalizzati alla realizzazione, anche in serie, di schemi e progetti relativi a suppellettili, mobili, sculture e altri oggetti destinati a uso comune quotidiano, oppure a scopo decorativo e di arredo.

Bisognerà aspettare ancora un po’ prima che le macchine CNC raggiungano un grado di diffusione capillare ma, come accennato anche in precedenza, il processo è già iniziato ormai, e sta coinvolgendo anche i semplici hobbisti e gli appassionati del fai da te.

L’ampliamento delle potenzialità

L’utilizzo delle macchine a controllo numerico computerizzato non è l’unico aspetto dell’evoluzione tecnologica in atto nel mondo dell’artigianato. Anche i materiali di nuova generazione stanno operando una vera e propria rivoluzione, in particolar modo il grafene, le resine epossidiche, pietre acriliche e materiali termoformabili.

La materia prima più usata rimane comunque il legno, ovviamente, ma nella falegnameria hi-tech questo viene combinato sempre più spesso con i nuovi materiali, per dare origine a dei progetti originali caratterizzati da design all’avanguardia, impossibili da realizzare usando soltanto il legno, oppure degli oggetti di uso comune e quotidiano dotati di particolari proprietà igieniche, finalizzati a sostituire quelli usa e getta per diminuire così l’impatto ambientale.

Ben lungi dall’essere in via di estinzione, quindi, la falegnameria artigianale può riservare grandi soddisfazioni ai giovani che sono alla ricerca di una dimensione lavorativa che, oltre a essere appagante dal punto di vista professionale, possa esserlo anche da quello economico. Le nuove tecnologie, inoltre, invece di rappresentare un ostacolo offrono di fatto un notevole impulso e possono ampliare ulteriormente le potenzialità del falegname dal punto di vista progettuale e realizzativo.

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