Vendute 18 milioni di azioni Iren per salvare Stt. Cavandoli: Pizzarotti svende...

Vendute 18 milioni di azioni Iren per salvare Stt. Cavandoli: Pizzarotti svende il patrimonio

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Pizzarotti continua a svendere il patrimonio pubblico: pagare i debiti è importantissimo e prioritario, ma lo si dovrebbe fare senza togliere alla città opportunità future”. Questo il commento di Laura Cavandoli, candidata sindaco per il centrodestra, riguardo alla collocazione sul mercato da parte del Comune di Parma delle azioni Iren possedute dalla Holding STT per un valore complessivo di 18 milioni di euro.

I cinque anni di amministrazione Pizzarotti sono stati caratterizzati dalla ricerca affannata di liberarsi del patrimonio comunale per andare a coprire i debiti del passato come se si dovesse procedere a liquidare i beni di un’azienda fallita – continua la candidata –. Un comune non può essere gestito come un’impresa privata perché non può mai chiudere, ma deve continuare a offrire servizi pubblici essenziali ai propri cittadini che per averli pagano. Ricordo anche la vendita a una società guidata da Unieco della quota azionaria di STU Pasubio a un prezzo enormemente inferiore al valore reale: ora Unieco è fallita e al Pasubio si rischia di avere un cantiere infinito. Non si poteva aspettare di trovare un acquirente più affidabile visto che Unieco già allora dava segni di grande difficoltà? Non si può nemmeno dimenticare l’intenzione di vendere parte delle azioni di Fiere di Parma per investire in quelle di Bologna, un’operazione che può giovare solo a dare soccorso al centro fieristico felsineo in grandi difficoltà. Così si aiuta il PD che comanda in Regione non certo Parma. La vendita delle azioni Iren fa sì che Parma non conterà più nulla in una società che gestisce servizi pubblici strategici”.

La cessione delle azioni Iren, deciso dall’amministrazione comunale, è finalizzata a trovare il contante a garanzia del debito maturato da STT Hondilg. La collocazione delle azioni, seguita da Unicredit Corporate & Investment banking, rivolta ad investitori istituzionali, si è chiusa a 1,98 euro per azione. Un’operazione analoga è stata fatta anche dal Comune di Reggio Emilia, ma per un importo più che dimezzato.

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