Rubati i gioielli della Madonna delle Grazie di Berceto. Ma erano copie....

Rubati i gioielli della Madonna delle Grazie di Berceto. Ma erano copie. Lettera di fuoco di Lucchi scrive ai vertici dello Stato

1487
0
CONDIVIDI

Pensavano di portare a casa chissà quali valori, in realtà hanno rimediato soltanto un pugno di mosche. Ma hanno comunque suscitato la reazione sdegnata di un intero paese. Sono i ladri che nella notte tra domenica e lunedì sono entrati, dopo aver segato le sbarre di una finestra, all’interno del santuario della Madonna della Grazie a Berceto. Il loro obiettivo erano i gioielli e gli ori offerti dai devoti alla statua della Madonna. E in effetti, rimosso il vetro di protezione, li hanno rubati tutti. Hanno anche aperto il tabernacolo alla ricerca della pisside d’oro, che in realtà non c’era perché nel periodo invernale le celebrazioni in quella chiesa sono sporadiche. Il furto è stato scoperto soltanto lunedì mattina.

Ma i ladri non sapevano che già anni fa don Giuseppe Bertozzi aveva fatto realizzare delle copie identiche dei gioielli della Madonna, in materiale di nessun valore. Quindi i ladri, oggi, si ritrovano in mano soltanto dei cocci senza valore. I gioielli e gli ori originali sono al sicuro nel Tesoro del Duomo di Berceto.

Il sindaco Luigi Lucchi ha subito denunciato l’episodio ai Carabinieri di Berceto che ora indagano sul furto sacrilego nel santuario costruito dai frati Agostiniani con annesso convento, proprio nel punto – narra la leggenda – dove si fermò un carro trainato dai buoi con l’immagine della Madonna trovata al Passo della Cisa e diventata oggetto di disputa tra bercetesi e pontremolesi.

La notizia del furto si è subito diffusa in tutta Berceto, suscitando un misto di rabbia e commozione perché ad essere violato è stato uno dei simboli del paese. E il sindaco Lucchi non ha perso tempo nell’informare con una lunga lettera i presidenti di Camera e Senato, i ministri dell’interno, delle Finanze e della Giustizia, oltre che i capi dell’Esercito e delle forze dell’ordine, invitandoli a Berceto.

Il gesto ci ha scosso perché ci ha riportato alla crudeltà, mai raggiunta in passato, della situazione italiana“, scrive Luigi Lucchi, che sottolinea anche come “partigiani, fascisti erano accomunati dalla devozione alla “nostra” Madonna. Tutti i nostri emigrati, da fine ottocento, portano con loro, insieme alle poche cose, nella valigia di cartone, l’immagine della Madonna”.

Vergine invocata in tutte le necessità, come nel caso della peste di manzoniana memoria del 1630.

I ladri, i delinquenti, i truffatori, vanno perseguiti – tuona Lucchi -. Sembra un principio ovvio ma in Italia non lo è. Non lo è neppure a Berceto nonostante l’impegno meritorio dei Carabinieri e del maresciallo Novetti oltre che della Polizia con il comandante Vincenzo Ascolese. E’ un tema delicato che andrebbe affrontato seriamente. Il Popolo è scosso, non si sente sicuro, ha paura. Il dibattito politico, su questi temi, ancora una volta, mostra l’incapacità di capire la realtà e la situazione insostenibile che ha bisogno di risposte vere e concrete. Anche la diffusa e insostenibile criminalità viene usata per fare politica spicciola e dividere le persone su falsi problemi come l’autodifesa e l’immunità per l’autodifesa. Da molti politicanti non c’è da aspettarsi nulla“.

Nessun commetno

Lascia una risposta: