Come scegliere un pavimento antiscivolo tra coefficienti di scivolosità e test di...

Come scegliere un pavimento antiscivolo tra coefficienti di scivolosità e test di presa/attrito

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Scegliere un pavimento antiscivolo può non essere così intuitivo. Le piastrelle che prevengono lo scivolamento infatti, devono rispettare diversi standard per essere definite tali. Abbiamo pensato quindi di creare una piccola guida per spiegare in modo semplice quali sono le caratteristiche che una piastrella deve avere per essere effettivamente antiscivolo. Ecco allora cosa valutare prima dell’acquisto.

Step 1: quali test deve superare un pavimento antiscivolo?

I pavimenti antiscivolo sono generalmente pensati per le zone di casa dove può essere più facile scivolare. Si tratta di ambienti come le cucine, i bagni e la zone piscina, quindi di parti della casa che sono a contatto con l’acqua. I consumatori si stanno interessando sempre di più a questo tipo di pavimentazione soprattutto quando in famiglia sono presenti bambini e anziani. Ma come si fa a definire antiscivolo un pavimento? Per ottenere le certificazioni necessarie le aziende devono sottoporre le piastrelle a dei test che servono a valutare il grado di presa e di attrito della superficie.

Il primo dato che viene valutato è il coefficiente di scivolosità, un parametro che risulta da un test chiamato BCRA. Grazie a questo test infatti, le aziende possono valutare in maniera realistica qual è effettivamente l’attrito che il piede incontra quando cammina su una piastrella antiscivolamento. Le prove vengono effettuate sempre su pavimenti già montati, proprio per simulare al meglio la pavimentazione di casa. Oltre al coefficiente di scivolosità poi, viene calcolato anche il coefficiente di attrito che deve risultare almeno di 40 per certificare che un pavimento sia antiscivolo.

Step 2: quali certificazioni deve avere un pavimento per essere antiscivolo

Oltre al BCRA, le aziende, per certificare un pavimento antiscivolo, si rifanno anche alle normative tedesche. In particolare, la regolamentazione DIN 51130 misura il valore d’attrito su una scala di che va da 9 a 13 punti e permette di attribuire al prodotto analizzato un utilizzo piuttosto che un altro a seconda del punteggio che ottiene. Le due destinazioni principali che hanno le piastrelle antiscivolo sono gli ambienti domestici e gli ambienti commerciali. I parametri per l’attribuzione, secondo questa normativa, sono:

Quando il valore è compreso tra R9 e R10 le piastrelle vengono consigliate per l’ambiente domestico e sono l’ideale anche per essere usate su un pavimento in pendenza, in particolare per le inclinazioni tra i 3 e i 10 gradi. Se invece l’inclinazione va dai 10 ai 19 gradi sono più indicate le R10.  
Se invece le piastrelle sono classificate come R11, R12 o R13allora sono più indicate per gli ambienti commerciali. L’inclinazione nel caso delle R11 può essere dai 19 ai 27 gradi, per le R12 invece è consigliabile stare tra i 27 e i 35 gradi mentre per le pendenze superiori a 35 gradi vanno utilizzate le R13.

La normativa tedesca inoltre, classifica i pavimenti antiscivolo anche valutando l’aderenza della superficie della piastrella bagnata. I valori in questo caso sono tre:

Valore C: le piastrelle hanno un’estrema aderenza e sono consigliate per essere installate sulle zone ad alto rischio scivolamento come il bordo piscina.
Valore B: l’aderenza rimane alta ma minore rispetto alla classe C. Sono pavimenti indicati maggiormente per la zona doccia o in generale nei bagni.
Valore A: le piastrelle in questo caso hanno un’aderenza media e sono adatte per tutte le zone della casa soprattutto se spesso si va a piedi nudi.  
Piastrelle antiscivolo: quali sono le soluzioni migliori per le abitazioni

Uno dei prodotti più richiesti dai consumatori sono le piastrelle antiscivolo in gres porcellanato. Questo pavimento infatti unisce la versatilità e la durevolezza del materiale alle caratteristiche antiscivolo della superificie. Le soluzioni antiscivolamento però riguardano solo le finiture opache ma comunque non ci saranno problemi a scegliere l’effetto più adatto all’ambiente da rifinire. Un esempio pratico è il rivestimento e la pavimentazione di una piscina. Qui potrebbe essere indicato un pavimento antiscivolo in gres porcellanato effetto pietra perfetto per gli ambienti immersi nel verde per il suo richiamo alla pietra naturale.

Per gli ambienti domestici invece, un’opzione molto amata è quella delle piastrelle in gres porcellanato effetto cemento che uniscono alla semplicità estetica, la praticità di un pavimento antiscivolo. Queste caratteristiche, oltre alla vasta gamma di colori e di finiture in cui sono disponibili, rendono questa tipologia di pavimento estremamente versatile. Può adattarsi infatti ai pavimenti di una cucina, di un salotto ma anche di un bagno. Il consiglio però è quello di verificare sempre i parametri di aderenza e attrito forniti dalle aziende, per assicurarsi che una piastrella si possa effettivamente considerare antiscivolo così da decidere meglio a quale ambiente destinarla.

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