Camion sulle strade di Parma denunciano fallimento legge sull’aborto

Camion sulle strade di Parma denunciano fallimento legge sull’aborto

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A Parma c’è chi vuol difendere la vita fin dal suo primo istante, dal concepimento. Per tutta la settimana, da lunedì 21 fino a domani, sabato 26 maggio, a Parma e in provincia è stato avvistato un camion-vela che denuncia il fallimento della legge 194 sull’aborto, a quarant’anni dalla sua introduzione in Italia. Il camion ha percorso le strade di Fidenza, Salsomaggiore, Collecchio, Langhirano, Sala Baganza, Fornovo, Fontevivo, San Secondo, Noceto, Ponte Taro, Medesano ed è stato reso possibile grazie all’adesione alla campagna nazionale di ProVita Onlus da parte di associazioni locali, come l’Associazione Medici Cattolici sezione di Parma, il Comitato Difendiamo i nostri Figli di Parma, Luce di Cristo onlus.

Da lunedì 21 maggio l’Italia è infatti coperta da messaggi portati da camion vela che ricorderanno in 100 Province una verità scomoda: con l’aborto muore sempre almeno un essere umano (il figlio non voluto di una mamma e di un papà). La legalizzazione – sostengono i promotori – consente, tutela e moltiplica questa pratica, al 100% mortale. Inoltre, aggiungono, sarebbero falsi i dati che mirano a tranquillizzare sul numero degli aborti in Italia, così come fu esagerato, sostengono, il numero degli aborti clandestini dichiarato prima della legalizzazione nel 1978. Nella sbandierata diminuzione – spiegano i promotori dell’iniziativa – non si tiene conto del crollo della fertilità in Italia, così pure del forte utilizzo delle varie pillole abortive. Un dato che invece spesso non viene ricordato è quello di 6 milioni di morti per aborto dall’introduzione della legge, un numero che non può non suscitare tristezza e sgomento.

Con la campagna si vuole anche sottolineare che non è stata realizzata la parte della legge 194 che prevede l’informazione sui diritti spettanti alla donna in stato di gravidanza, sui servizi sociali, sanitari e assistenziali, sulla rimozione delle condizioni che inducono ad optare per l’aborto. Inoltre, numerosi studi hanno evidenziato le drammatiche conseguenze di natura psico-fisica e comportamentale che le donne che ricorrono all’aborto vivono a seguito di una così rilevante scelta.

I manifesti in circolazione nella nostra provincia sono un messaggio direttamente alla mamma: “L’aborto può danneggiare la tua salute fisica e psichica. Mamma, salva il tuo bambino e te stessa. Scegli la vita” e un messaggio che responsabilizza entrambi i genitori: “Tu eri così a 11 settimane… Sei qui perché mamma e papà non ti hanno abortito”.

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