Furti d’arte in chiesa, Carabinieri denunciano il prete: trovata anche navicella rubata...

Furti d’arte in chiesa, Carabinieri denunciano il prete: trovata anche navicella rubata a Gorro di Borgotaro

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Nei romanzi gialli il colpevole è quasi sempre il maggiordomo, ma nella realtà nessuno avrebbe mai pensato al prete. Eppure il colpevole di numerosi furti messi a segno nelle chiese sembra fosse proprio il sacerdote. Don Ruggiero Badiale è stato denunciato dai Carabinieri per ricettazione di oggetti sacri e opere d’arte. Nei guai, insieme a lui, anche un suo collaboratore e un commerciante di Brescia.

Nella casa del prete, a Borghetto d’Arroscia e nella cappella della casa di riposo “Opera cuore immacolato di Maria”, di cui don Badiale presiede il Consiglio direttivo, sono stati trovati 70 reperti rubati. Tra questi anche la preziosa navicella di fine XVIII secolo rubata nel 2012 dalla chiesa di San Terenziano di Gorro, frazione di Borgotaro.

L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Roma e dai militari di Pieve di Teco (Imperia). A tradire il prete è stato San Giustino: i Carabinieri sono arrivati fino a lui seguendo la reliquia del santo patrono di Paganica (L’Aquila), rubata nel 1992 dalla locale parrocchia. I militari l’hanno rintracciata in una casa d’aste di Parigi, dove era arrivata da un antiquario di Montecarlo che l’aveva acquistata da un commerciante bresciano, al quale era stata consegnata da don Badiale che era stato in servizio in Abruzzo.

E’ bastata una semplice verifica, a quel punto, per vedere che in alcune parrocchie in cui aveva operato don Badiale si erano registrati furti di opere d’arte. A quel punto sono scattate le perquisizioni in casa del sacerdote e nella casa di riposo, dove sono stati ritrovati una settantina di pezzi d’arte – tutti del XVIII e XIX secolo – alcuni rubati dalla Chiesa di Borghetto D’Arroscia e da alcune parrocchie imperiesi, nonchè il dipinto raffigurante “San Pietro Celestino con attributi papali” trafugato dalla basilica di Collemaggio dell’Aquila, ma anche un reliquario del XVIII secolo rubato nel 2012 dalla chiesa di Comunanza (Ascoli).

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