Da Salso a Fontevivo, dieci sindaci uniti contro la gestione dei profughi

Da Salso a Fontevivo, dieci sindaci uniti contro la gestione dei profughi

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Alcuni di loro, politicamente, non parlano la stessa lingua, ma quando il problema è comune riescono anche a coalizzarsi. Sono i sindaci del parmense che si sono riuniti al Parco Porcellini di Tabiano per esprimere tutto il disagio dei loro comuni invasi dai profughi che richiedono asilo. A Tabiano sono arrivati sindaci e assessori di Salsomaggiore, Soragna, Fidenza, Medesano, Mezzani, Sorbolo, Torrile, Polesine Zibello, Fontevivo e Fontanellato, tutti per denunciare lo stesso problema. E la sede dell’incontro non è casuale. La frazione termale di Salso ospita infatti circa 150 richiedenti asilo su un totale di 500 residenti. Un numero spropositato che – secondo il sindaco Filippo Fritelli – mal si concilia con qualsiasi politica d’integrazione.

I sindaci – dal Pd Fritelli al leghista Tommaso Fiazza di Fontevivo, passando per un altro Pd come Andrea Massari di Fidenza e dal centrodestra Salvatore Iaconi Farina di Soragna – chiedono tutti a gran voce un’inversione di rotta e maggior rispetto per il ruolo che la stessa legge riconosce ai primi cittadini. Sulla questione profughi, invece, dalla Prefettura in su le decisioni arrivano dall’alto e vengono subite dagli amministratori locali che non hanno alcuna possibilità di opporsi. Anzi, i sindaci denunciano che neppure i bandi della Prefettura vengono rispettati, in quanto i numeri indicati vengono sempre disattesi dagli organi superiori.

Alcuni amministratori, come Nicola Cesari di Sorbolo, temono che prima o poi i cittadini possano reagire male alla presenza degli stranieri, mentre altri contestano anche la qualità delle cooperative alle quali è affidato il servizio.

Il problema profughi, intanto, a più riprese è stato portato all’attenzione del governo regionale anche dal consigliere leghista Fabio Rainieri (leggi), ma per il momento non si vedono soluzioni all’orizzonte.

1 COMMENTO

  1. Buongiorno, dormito bene? Fa piacere vedere che il presidente della Provincia si sia accorto che esiste un’emergenza profughi. Noi, pur senza usare demagogia e senza strumentalizzare come fanno altri, lo diciamo inascoltati da tempo. Ora ci aspettiamo che il presidente sindaco passi ai fatti. Lo doveva fare prima. In quanto presidente della Provincia doveva battersi per difendere il nostro territorio dagli arrivi incontrollati. Invece? Per tanto tempo si è lasciato che i profughi venissero sistemati nelle strutture del nostro territorio senza di dire nulla, non ci si è opposti e questo è il risultato. Per non sembrare brutti e cattivi, si è portata avanti la politica dell’accoglienza a tutti i costi e questo è il risultato. E guai a contraddire il Prefetto! Il problema profughi, però, non si risolve certo con una conferenza stampa, oltretutto tardiva. Il problema si risolve a Roma dove il capo di Fritelli, renziano della prima ora, continua sulla linea dell’accoglienza a tutti i costi. Quindi, caro presidente, vai da Matteo Renzi e Angelino Alfano e spiega loro come stanno le cose. Devono cambiare rotta! Non possono dal loro ufficio di Roma decidere dove devono essere alloggiati i profughi. Non possono essere loro, seduti su comode e ben remunerare poltrone, a decidere della sorte di un territorio che non conoscono. Accogliendo tutti indiscriminatamente non rendiamo un buon servizio a nessuno, ma creiamo soltanto situazioni di pericolo. Fa piacere che se ne sia accorto anche il presidente della Provincia, ora lo dimostri perchè non si può più andare avanti così.

    Nicolas Brigati
    Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani

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