Seconda vittima di legionella a Parma, i malati salgono a 31

Seconda vittima di legionella a Parma, i malati salgono a 31

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L’epidemia di legionella miete una seconda vittima a Parma. E’ morta nel pomeriggio di oggi una donna di 77 anni, positiva al batterio della legionellosi, ricoverata all’Ospedale Maggiore per grave difficoltà respiratoria e febbre alta. A complicare il quadro clinico patologie pregresse gravi. La 77enne, dopo l’arrivo in Pronto soccorso nella tarda serata di sabato 1 ottobre e tenuta sotto stretto controllo medico nel reparto di osservazione breve intensiva, da lunedì 3 ottobre era in cura nella struttura di Medicina interna e Lungodegenza critica del Maggiore. Partiti subito i controlli, gli esami di laboratorio hanno confermato nella giornata di oggi la positività al batterio. La settimana scorsa era deceduta una 86enne, anche lei affetta da polmonite provocata dalla legionella, ma con un quadro clinico già complesso per altre patologie.

Sempre oggi è stata confermata, dopo gli esiti delle verifiche di laboratorio, la positività al batterio per altre due persone già ricoverate al Maggiore per polmonite, entrambi al momento non destano la preoccupazione dei sanitari. Sale quindi a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Attualmente le persone ricoverate da polmonite per legionella sono 16, di queste dall’ultimo aggiornamento 10 sono in fase di miglioramento, 4 sono stabili con un normale decorso clinico e 2 persone sono invece giudicate più serie dai sanitari.

Nella mattina di domani, mercoledì 5, è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità. Alla luce di quanto finora fatto e dei primi referti disponibili, si potranno fare le prime ipotesi sulla fonte del contagio. Le verifiche Continuano gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua. Giovedì il tavolo interistituzionale e un’assemblea pubblica a Parma (leggi).

La legionellosi è un’infezione causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l’apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può “colonizzare” gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell’acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona. La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l’acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.

E’ necessario far scorrere l’acqua per qualche minuto prima dell’uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia “a telefono”, non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d’acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L’acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purchè si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell’utilizzo di elettrodomestici che scaldano l’acqua come lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche. Si ribadisce che l’acqua, ovviamente se potabile, può essere bevuta tranquillamente.

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