Wwf contro il progetto TiBre: farà aumentare dell’80% il pedaggio in A15

Wwf contro il progetto TiBre: farà aumentare dell’80% il pedaggio in A15

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Il Wwf torna a scagliarsi contro il “folle” progetto della TiBre, “un moncone di asfalto di dieci chilometri che collegherà Pontetaro con il nulla della campagna di Trecasali. Il tutto devastando centinaia di ettari di (ex) Food Valley, al costo di mezzo miliardo di euro (no, non è un refuso, 513 milioni per meno di dieci chilometri!), raggranellati mettendo le mani nelle tasche degli utenti di Autocisa, i cui pedaggi aumenteranno dell’80% in pochi anni”.

Nel mirino “i signori del cemento parmensi” che con “pervicacia” insistono su progetto che l’associazione ambientalista considera inutile oltre che dannoso.

“Vorremmo che i Parmigiani, mentre in questi giorni viaggiano verso le amate spiagge della Versilia o della Liguria, ricordassero che il salasso che subiranno al casello è questo: una “tassa occulta” per pagare il mozzicone di un’opera assurda, destinata a rimanere incompiuta, visto che i miliardi necessari per arrivare a Verona non ci saranno mai – si legge nella nota del Wwf di Parma -. Il progetto è al momento fermo al palo, e ci sono ancora possibilità di scongiurare il pericolo. Se però dovesse malauguratamente vedere la luce, tra qualche anno leggeremo di autostrada deserta, di buco finanziario tappato da noi contribuenti, di ennesima porcheria all’italiana. Speriamo che allora i parmigiani si ricordino le voci critiche, del Wwf e di tante associazioni e comitati, e i pochi, isolati amministratori di piccoli Comuni della Bassa, che tentano di opporsi a questo scempio, tra lo scherno, quando non gli insulti, dei loro colleghi dalla schiena più flessibile”.

Il ragionamento sull’inutilità dell’opera parte però da lontano. Anzi, da esempi lontani. “Nei giorni scorsi, pochissimo rilievo ha avuto l’impresa di Solar Impulse II, un prototipo di aereo ad energia solare che ha compiuto il giro del mondo senza bruciare una goccia di carburante – sottolinea il Wwf di Parma -. Un volo verso il futuro, oggi relegato nei trafiletti delle pagine interne, ma del quale probabilmente i nostri nipoti leggeranno nei libri di storia. Sempre in questo periodo, i giornali ci raccontano dei fragorosi buchi finanziari, e relativi risvolti giudiziari, di troppe “grandi opere” italiane, volute e portate avanti con la testa rivolta al secolo scorso e agli interessi dei soliti noti. La BreBeMi, inaugurata in pompa magna solo due anni fa in vista della grande abbuffata dell’Expo, continua la sua agonia fatta di traffico inesistente, denaro pubblico sperperato, azionisti in fuga. Pochi chilometri più a ovest, un altro progetto novecentesco come la Pedemontana Veneta rischia di non venire mai inaugurato, dopo avere devastato un territorio e triplicato i costi, trasformandosi in una polpetta avvelenata da parecchi miliardi per i conti pubblici. Progetti – conclude il Wwf – promossi da una classe dirigente che, a dispetto dell’attualità e del buon senso, continua a raccontarci che la ricetta dello “sviluppo” e della “ripresa” deve avere cemento, asfalto e petrolio come ingredienti irrinunciabili”.

 

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