7 aprile – Quartetto jazz della Fondazione Toscanini suona “Herbie” alla Feltrinelli

7 aprile – Quartetto jazz della Fondazione Toscanini suona “Herbie” alla Feltrinelli

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Herbert Jeffrey Hancock, universalmente noto come “Herbie”, è nato a Chicago il 12 aprile 1940 e oggi, a 75 anni, è una delle ultime leggende del jazz del Novecento: ragazzo prodigio, pianista e tastierista jazz, fusion e funk, autore di più di 50 album, è stato vincitore di Grammy Award, membro del quintetto originale di Miles Davis, autore della musica per il film Blow-Up di Michelangelo Antonioni, Premio Oscar 1986 per la sua rielaborazione di brani esistenti per la colonna sonora di Round Midnight (dove superò Mission di Ennio Morricone in quella che molti definirono una delle maggiori ingiustizie della storia degli Oscar, non per la bellezza del lavoro di Hancock ma per il fatto che la sua non fosse, proprio in quel caso, musica originale).

Alla sua poliedrica personalità ed ai suoi straordinari brani, molti dei quali assurti al rango di standard del jazz (ovvero temi musicali molto noti che col tempo sono divenuti un classico della musica jazz) è dedicato il secondo dei nove concerti da camera organizzati dalla Fondazione Arturo Toscanini e dalla Libreria Feltrinelli di Parma presso la sede di quest’ultima in strada Farini.

Il concerto, che si terrà giovedì pomeriggio, 7 aprile, come di consueto alle 18, vedrà la presenza del quartetto jazz composto da Emi Vernizzi (sax), Paolo Mazzoni (drums), Stefano Carrara (doublebass) e Luca Savazzi (pianoforte). L’ingresso è offerto (fino ad esaurimento dei 99 posti disponibili) da Hera Comm, partner istituzionale della Filarmonica Toscanini, che ha conferma la sua sensibilità verso il pubblico dei concerti sostenendo l’intera iniziativa. Tra le pagine, il ciclo di concerti da camerache sono stati recentemente presentati al pubblico e che fanno parte di un più vasto progetto musicale, dal significativo titoloFuoriPosto: musica in luoghi insoliti, che vuole aprire all’esecuzione musicale luoghi non convenzionali di Parma e poi della provincia che non sono nati per questo genere di iniziative.

Il programma del concerto include molti dei capolavori di Hancock che hanno segnato la storia dell’interpretazione jazz: si inizia con Watermelon Man, composizione funky del 1962 resa celebre anche dalla successiva versione di Mongo Santamaria,  e si prosegue con Dolphin Dance e Maiden Voyage (anch’essi classici del modal jazz, che svincola la progressione degli accordi dalla tonalità del brano) Oliloqui Valley, Chan’s song, First Trip, Cantaloupe e Little Waltz.

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