Borsa merci, calano beni alimentari. Il caso del parmigiano

Borsa merci, calano beni alimentari. Il caso del parmigiano

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La Borsa merci è quel mercato virtuale all’interno del quale viene contratta su larga scala la compravendita di merci, prodotti e servizi di varia natura diversi da quelli trattabili all’interno della Borsa valori, dove circolano soprattutto prodotti finanziari. In sostanza all’interno di questo mercato particolare è possibile contrattare beni quali grano, cereali, legumi, soia, legnami, acciaio, rame, zinco ed altri prodotti di questo genere.

Un mercato organizzato in forma privatistica o pubblicistica che nona ha una sede unica, come accade ad esempio con la Borsa valori che si trova a Milano, la cosiddetta Piazza Affari attorno alla quale si riuniscono quelli che desiderano investire in Borsa. All’interno di questo mercato i prezzi vengono adeguati ogni minuto in base a come si evolve la domanda di merci e materie prime.
Ecco allora che la Borsa merci diventa fondamentare per conoscere l’andamento delle quotazioni di determinate materie prime. E con riferimento al mese di novembre, secondo i dati raccolti dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana, i prezzi dei prodotti zootecnici nelle ultime settimane sarebbero al ribasso

Le quotazioni dei principali prodotti alimentari

Partiamo dal latte, la cui tendenza sui mercati sembra andare incontro ad una fase cosiddetta ribassista, quindi con segnali di debolezza evidenti. A cosa è dovuto questo effetto negativo? Ad un insieme di fattori come ad esempio il rallentamento della domanda da parte dell’industria della trasformazione unito ad un quadro carente della raccolta.
Interessante analizzare la dinamica del parmigiano, considerando tanto il Grana Padano quanto il Parmigiano Reggiano. Il primo sta andando incontro ad una tendenza rialzista mentre il secondo vive un periodo di fondamentale equilibrio, senza picchi. Un trend di staticità che si registra da mesi, entrando un po’ nel dettaglio le variazioni delle quotazioni su base annua indicano un +2,5% a Parma e un + 31% a Reggio Emilia.
Trend negativo per tutto quello che riguarda invece le cosiddette materie grasse, come nel caso del burro, mentre è data in salita la quotazione del Pecorino Romano malgrado il deficit della produzione che si è registrato anche per questo prodotto.

In sostanza un mercato che indica alcuni cali o situazioni di stasi da tenere sotto controllo e che si riflette fedelmente in quella che è la situazione attuale a livello globale riferita a tutte le materie prime: ovvero, scarsità di prodotti e prezzi che seguono un’altalena non prevedibile sulla base di questa dinamica.

 

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