Arrestati e deportati, Parma ricorda 5 figli con altrettante “pietre d’inciampo”

Arrestati e deportati, Parma ricorda 5 figli con altrettante “pietre d’inciampo”

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Giorgio Nulla Foà, Renzo Mosé Levi, Ulda Camerini, Giuseppe e Sergio Barbieri. Sono questi i nomi dei cinque parmigiani che rimarranno scolpiti nella storia, attraverso altrettante “pietre d’inciampo” realizzate dall’artista Gunter Demnig, la cui posa prenderà il via sabato 13 gennaio – in occasione della ricorrenza di Sant’Ilario – a partire dalle 16 in piazza Garibaldi.

L’iniziativa che si ripete per il secondo anno è realizzata – in occasione della giornata della Memoria 2018 – da Comune di Parma e Isrec (Istituto storico della Resistenza), in collaborazione con Comunità Ebraica di Parma, le associazioni partigiane e dei deportati. Le “pietre d’inciampo” sono sanpietrini in ottone, sistemati in modo da sporgere dall’asfalto per segnalare i luoghi dove abitavano o lavoravano (e da dove sono state arrestate e deportate) le vittime della persecuzione fascista e nazista.

La cerimonia, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione e Diritti dei cittadini Nicoletta Paci, del presidente della Comunità Ebraica Giorgio Yeuda Giavarini, del direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Parma Marco Minardi, del presidente dell’Anpi Aldo Montermini, dell’artista, ideatore e realizzatore del progetto, Gunter Demnig si terrà sabato 13 gennaio a partire dalle 16in piazza Garibaldi, con la posa della Pietra per Nullo Foà, per proseguire alle 17 in via Cavallotti 30, davanti all’abitazione di Renzo Mosè Levi, per continuare alle 17.30 in viale delle Rimembranze 36 per l’abitazione di Giuseppe e Sergio Barbieri, per concludersi con la posa per Ulda Camerini in via Duca Alessandro 60.

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