Banca di Parma in mano ad Emil Banca, ecco i numeri dell’operazione

Banca di Parma in mano ad Emil Banca, ecco i numeri dell’operazione

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Da sinistra: Alfredo Alessandrini, Viviano Fiori, Giulio Magagni e Daniele Ravaglia

Nello scorso febbraio la fusione con il Banco Cooperativo Emiliano che ha dato vita ad una delle più grandi Bcc d’Italia, Emil Banca consolida la presenza sui propri territori con l’incorporazione della Bcc di Vergato, un’ex cassa rurale con oltre un secolo di storia, e Banca di Parma, nata due anni fa. Le assemblee degli Istituti coinvolti nell’operazione di fusione per incorporazione si terranno il prossimo 22 ottobre e se i soci daranno, come sembra ormai scontato, il via libera avrà decorrenza dal 1 dicembre.

Dopo questa operazione, presentata oggi a Bologna, Emil Banca potrà contare su 47.300 soci e circa 155 mila clienti di cui ben 22.380 aziende locali. Il patrimonio ammonterà a 341 milioni di euro di cui 105 milioni costituiti da capitale sociale mentre i mezzi amministrati raggiungeranno circa i 7,37 miliardi di euro (2,6 miliardi di euro di impieghi e 4,8 miliardi di euro di raccolta). Le filiali della Banca saranno 89 ed i dipendenti 734. Il territorio di competenza vedrà un consolidamento della presenza su Parma e un allargamento nell’alta valle del Reno, nell’Appennino Bolognese, dove Emil Banca è già presente e radicata.

Quest’operazione è un altro importante passo anche verso la razionalizzazione del Credito Cooperativo in vista della creazione del gruppo nazionale targato Iccrea a cui tutte e tre le Bcc coinvolte nella fusione avevano già dato adesione. Una razionalizzazione oggi indispensabile visto i sempre più stringenti vincoli patrimoniali e il sempre più complesso sistema normativo a cui anche le piccole banche debbono rispondere”, ha detto il presidente di Emil Banca, Giulio Magagni.

Negli ultimi mesi la nostra Banca si è interrogata molto sul tema della propria continuità aziendale – ha dichiarato il presidente della Bcc di Vergato, Viviano Fiori -. Non tanto sulle prospettive di breve periodo, visto che la nostra attuale adeguatezza patrimoniale non desta preoccupazioni, quanto per la consapevolezza dei crescenti vincoli di compliance normativa che implicano la presenza in azienda di uffici sempre più competenti e strutturati, con inevitabili riflessi sui costi. La scelta di unirci ad Emil Banca è stata quindi la strada più logica e naturale per mantenere inalterato il nostro modo differente di fare banca all’interno però di una struttura che ci aiuterà ad essere ancor più utili al nostro territorio di riferimento”.

Considero molto importante per Banca di Parma la conclusione positiva del percorso che ha portato all’aggregazione in Emil Banca – ha sostenuto il presidente di Banca Parma, Alfredo Alessandrini -. La struttura patrimoniale ed economica e la dimensione della Banca che nasce da questa aggregazione garantiscono la prosecuzione e lo sviluppo dell’idea progettuale che ha originato Banca di Parma: offrire una presenza forte del credito cooperativo e dello spirito che lo anima nel nostro territorio“.

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