Università: un’aula per la preghiera degli islamici, insorge Fratelli d’Italia

Università: un’aula per la preghiera degli islamici, insorge Fratelli d’Italia

2358
0
CONDIVIDI

Un’aula dell’Università di Parma, in via D’Azeglio, concessa agli studenti di fede islamica per la loro preghiera. Una notizia che manda su tutte le furie Fratelli d’Italia, uno dei partiti che con una propria lista sostiene la candidata sindaco del centrodestra Laura Cavandoli.

Fratelli d’Italia ritiene che tale scelta, grave ed inopportuna, vada a ledere innanzitutto la natura stessa dell’istituzione universitaria, che dovrebbe invece essere laica, nonché la propria missione indirizzata unicamente alla ricerca e alla didattica – si legge in una nota della Federazione di Parma di Fratelli d’Italia An -. Questo episodio è comunque l’ennesimo segnale allarmante di un processo di islamizzazione dell’Europa intera, delle sue città e delle sue università. Ricordiamo a tal proposito: la prima università islamica d’Europa di San Sebastian in Spagna (gestita dal movimento Giustizia e Libertà, considerato illegale in Marocco e che si dichiara favorevole al secondo califfato), il progetto della più grande università islamica continentale che sorgerà in Francia a Saint Denis (8mila metri quadrati finanziati da UOIF, diramazione dei Fratelli Musulmani) e infine, in Italia, l’Università islamica di Lecce, finanziata da UCOII e Qatar Foundation e un cui esponente (segretario della Fondazione Universitaria) ha di recente auspicato pubblicamente lo sterminio dei sionisti“.

Fratelli d’Italia – conclude quindi la Federazione di Parma – contesta quindi fortemente la decisione del consiglio di amministrazione dell’Università di Parma e dichiara che sarà sempre in prima linea nella difesa della identità italiana e delle radici giudaico cristiane dell’Europa. Inoltre auspica che da parte di tutte le autorità ed istituzioni locali ci sia una maggiore presa di coscienza riguardo a tali questioni, in un tempo, il nostro, nel quale i terroristi di matrice islamica, cresciuti e allevati nelle nostre città, continuano a colpire in modo sempre più allarmante”.

Nessun commetno

Lascia una risposta: