Settimana della Pubblica, Pregliasco: “Vaccinazioni, atto di solidarietà”

Settimana della Pubblica, Pregliasco: “Vaccinazioni, atto di solidarietà”

867
0
CONDIVIDI

Sulle vaccinazioni non ci si può dividere fra opposte tifoserie come allo stadio. Non servono neppure gli estremismi, da una parte e dall’altra, che non aiutano a compiere scelte consapevoli. Se ne è parlato davanti a un numeroso pubblico nel corso dell’incontro “Proteggiamoli con i vaccini, proteggiamoci dalle bufale” con il professor Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oltre che presidente dell’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, che ha aperto la tradizionale “Settimana della Pubblica”, organizzata dall’Assistenza Pubblica Parma Onlus con il patrocinio del Comune di Parma.

«Esistono elementi importanti e oggettivi riguardanti la vaccinazione attuata nel tempo – ha spiegato il professor Pregliasco – e, pur non nascondendo la presenza di eventi avversi, occorre evidenziare quegli aspetti, dimostrabili a livello scientifico internazionale, di riduzione di alcune patologie grazie alla pratica vaccinale. La vaccinazione è un atto di solidarietà: se ognuno si vaccina, si ha la cosiddetta “immunità di gregge”, ossia la protezione della comunità in cui si vive. E l’obbligatorietà, di cui si sta discutendo in questo periodo, è una medicina amara, ma è la risposta a una perdita di autorevolezza da parte di istituzioni e ricerca scientifica».

I benefici della vaccinazione esistono, ma sono silenziosi, ha chiarito l’esperto: «rispetto alla medicina che risolve il problema, la vaccinazione è qualcosa che si fa stando bene, che non si sa se ci servirà e che non fa pubblicità a se stessa, perché patologie che prima erano molto diffuse, come la poliomielite, oggi sono state debellate più grazie al vaccino».

A mettere in discussione la vaccinazione è soprattutto la comunicazione sui social network: «collega i vaccini a patologie inquietanti, ponendo i genitori nel dubbio. E questi timori comportano che una quota di persone, anche con un elevato grado di cultura e attente alla propria salute, rinunci a far vaccinare i figli per la paura degli effetti avversi. È un trend che va ridotto – ha concluso Pregliasco –, facendo una corretta informazione sui vaccini per una scelta consapevole».

La “Settimana della Pubblica” prosegue con numerosi altri appuntamenti (il programma).

Nessun commetno

Lascia una risposta: