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Nuovo bus elettrico da 12 metri in prova alla Tep. E Pellacini attacca: ricorso per rinviare problema a dopo elezioni

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Il sindaco, Federico Pizzarotti, e l’assessore alla mobilità, Gabriele Folli, hanno preso parte alla presentazione di un bus elettrico da 12 metri della Solaris, in prova a Tep. La società polacca che ha già fornito recentemente i bus 18 metri della linea 7, ha messo a disposizione un bus elettrico con un’autonomia di 180 chilometri, più che sufficiente a coprire le distanze giornaliere di una linea urbana. Nella tappa in piazza Garibaldi, le qualità tecniche del mezzo sono state illustrate dal direttore tecnico di Tep, l’ingegnere Luciano Spaggiari, e dai funzionari di Solaris.

I bus completamente elettrici – hanno detto il sindaco e l’assessore alla mobilità – ci permettono di svincolarci dalle infrastrutture filoviare per loro natura rigide ed onerose in termini di costi di investimento. Nel PUMS abbiamo previsto come prima applicazione l’inserimento di questi mezzi sulla linea 8 dotando uno dei due capolinea di stazione di ricarica ultra-rapida”. L’assessore Folli inoltre specifica che “in qualità di membro e Vice-Presidente di Civitas ho discusso recentemente con il Commissario Violeta Bulc che crede fortemente nello sviluppo di queste tecnologie per convertire la flotta di trasporto pubblico europeo completamente sostenibile con la Commissione Europea impegnata per orientare i finanziamenti in questo ambito”.

PELLACINI: RICORSO TEP PER RINVIARE IL PROBLEMA A DOPO LE ELEZIONI

Ma sulla Tep Spa continuano a piovere strali, dopo l’assegnazione del servizio dei trasporti a BusItalia. A scendere in campo è il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Pellacini, dopo l’incontro di lunedì tra i vertici dell’azienda di trasporti che potrebbe finire in soffitta dopo 70 anni di onorata carriera e gli amministratori di Comune e Provincia, proprietari al 50%.

Nella lite fra Comune e Provincia la vicenda Tep non trova pace – sottolinea Pellacini -. Pare che lunedì si sia tenuta un incontro per decidere il da farsi dopo la sconfitta di Tep nel bando per il trasporto pubblico vinto da Bus Italia. Su una vicenda così importante per la città ci si aspettava che il Comune informasse cittadini e consiglieri ma non è possibile sapere nulla. Per quel che si sa il sindaco avrebbe chiesto le dimissioni del cda perché Tep non ha vinto la gara. Di avviso diverso invece il Presidente della provincia che proporrebbe invece un ricorso nel tentativo estremo di bloccare l’aggiudicazione”.

Va ricordato che la gara è già stata validata da Stmp (Società per il Trasporto e la Mobilità Pubblica) così come la validità del bando, tutto risulta in regola anche l’offerta di Bus Italia – sottolinea infatti il consigliere che ha appena annunciato la candidatura a sindaco per i Centristi per Parma -. Il tentativo di intavolare un ricorso servirebbe quindi a spostare il problema Tep dopo le elezioni così che non vengano adombrate da un grave problema di incompetenza. Il Comune non è stato in grado di gestire il 50% di proprietà di Tep e non ha nemmeno trovato un accordo sulla gestione con la Provincia. Come sempre pagherà Pantalone, ovvero il cittadino. Il rischio infatti è che se la gara andrà assegnata a una società diversa, Bus Italia chiederà pesanti penali che andranno a riversarsi sulle casse pubbliche”.

Secondo Giuseppe Pellacini “si negano al pubblico le importanti proposte di Bus Italia che offre 140 nuovi mezzi contro i 60 offerti da Tep a cui si aggiunge un risparmio per quasi un milione di euro all’anno. E’ quindi un mistero il motivo per cui si tentino ulteriori escamotage, il dovere della Pubblica Amministrazione è assicurare il miglior servizio possibile al miglior costo possibile. Comune e Provincia non dovevano togliere 3 milioni di euro liquidi dalle casse di Tep nel 2016 così che l’offerta potesse essere più allettante e competitiva. Ora quelle scelte sbagliate si ripercuotono sui cittadini, come dicevo prima sulle pesanti penali che potrebbero colpire le casse pubbliche, e sui lavoratori che da anni sono costretti a lavorare su mezzi vecchi e poco sicuri. In città circolano i nuovi bus neri e rossi ma non basta una rondine per fare primavera, si utilizzano bus che hanno più di vent’anni, a quanto mi riferiscono”.

Pellacini conclude preannunciando la richiesta “di una commissione congiunta Comune-Provincia per capire quali sono le reali intenzioni dei soci. Come sempre l’Amministrazione comunale sposta l’attenzione e nasconde problemi, ora più che mai visto l’approssimarsi delle elezioni amministrative“.

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