Zebre Rugby, Geldenhuys ha lasciato la squadra e torna in Sudafrica

Zebre Rugby, Geldenhuys ha lasciato la squadra e torna in Sudafrica

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Quintin Geldenhuys, capitano delle Zebre Rugby nella trasferta di sabato 11 a Belfast nel recupero di Pro12 con Ulster, ha detto basta al rugby giocato e torna in Sudafrica. Avrebbe dovuto completare la stagione, ma di comune accordo con le Zebre Rugby ha deciso di chiudere con due mesi d’anticipo per tornare in Sudafrica per motivi familiari. Geldenhuys, 35 anni, che ha vestito anche da capitano per 67 volte la maglia della Nazionale, torna quindi nel paese d’origine insieme alla moglie ed ai tre figli, tutti nati in Italia.

Dopo aver vestito le maglie di Natal e Pumas in Currie Cup e quella dei Junior Springboks campioni del Mondo 2002, il giocatore è arrivato in Italia nel 2005 in forza al Rugby Viadana. Il 35enne nativo di Krugersdorp ha giocato 5 stagioni con la maglia giallonera vincendo una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana sfiorando il titolo di campione d’Italia nella finale 2007 finita ai supplementari contro Treviso. Con la nascita della franchigia degli Aironi Rugby il giocatore ha proseguito la sua carriera in riva al Po nel Guinness PRO12 trasferendosi poi a Parma nell’estate del 2012 approdando alle Zebre Rugby.

Geldenhuys è stato uno dei pochi giocatori rimasto in forza ai bianconeri sin dalla formazione della franchigia, collezionando 78 presenze con le Zebre di cui 19 da capitano, l’ultima nella gara di addio del Kingspan Stadium. In carriera, oltre a 50 presenze nelle coppe europee con le maglie di Rugby Viadana, Aironi Rugby e Zebre Rugby, il giocatore ha avuto l’onore di essere convocato per tre volte nel club ad inviti dei Barbarians FC nelle tre vittorie contro AllBlacks, Sudafrica e Inghilterra.

Lo scorso Novembre 2016 al termine dei Cariparma Test-Match era arrivato l’addio alla maglia Azzurra: in sette anni sono state 67 in totale le presenze con la nazionale italiana della seconda linea che ha esordito nel giugno 2009 a Canberra nel test match contro l’Australia sotto la direzione tecnica del ct Nick Mallet. Cinque le volte in cui Geldenhuys è stato anche capitano dell’Italia, tre volte nel tour estivo 2014, nel test-match 2015 contro la Scozia in preparazione al mondiale e anche durante la sfida alla Romania nella rassegna iridata 2015 in Inghilterra. In totale sono due le coppe del mondo disputate da Geldenhuys insieme a sette edizioni del RBS 6 Nazioni.

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Ringrazio le Zebre Rugby per questi 5 anni insieme; ci sono stati anche momenti difficili ma a Parma ho costruito amicizie solide e condiviso tante buone esperienze di rugby e di vita – ha detto Quintin Geldenhuys -. Guardando al futuro penso che con pochi cambiamenti e con continuità nelle scelte tecniche i miei compagni potranno cogliere buoni risultati. Torno a casa a lavorare nella fattoria di famiglia dove c’è bisogno di me; 5000 ettari tra Johannesburg e Bloemfontein. Spero di poter rientrare presto nel mondo del rugby; magari per aiutare i giovani nel futuro”.

L’Italia è stata la mia casa; qui sono nati e cresciuti i miei tre figli – prosegue Geldenhuys –. Lasciare tutti i compagni e gli amici conosciuti qui è per me un momento molto triste, ma la mia famiglia ed il mio futuro sono in Sudafrica. Ho tanti preziosi ricordi indelebili della mia vita passata in Italia. Quando sono arrivato nel 2005, firmando un contratto di un solo anno, non avrei mai pensato di rimanere così tanto in questo paese ma via via… sono diventati 12! Voglio ringraziare tutto il movimento ovale italiano e tutti i tifosi per questo tempo davvero speciale passato in vostra compagnia. Sono venuto per giocare ed essere da esempio, il mio obiettivo è stato quello di guadagnare il rispetto di tutti; dimostrare di essere un serio professionista e non uno straniero di passaggio”.

Il presidente Stefano Pagliarini ha ringraziato a nome della società il giocatore che da grande campione lascia il rugby giocato e l’Italia: ”A nome della società ringrazio Geldenhuys; mi associo a sottolineare quanto rappresenti una grande persona prima che un giocatore di rugby di assoluto livello internazionale. Quintin è sempre stato una figura esemplare e fondamentale nella crescita della nazionale, nella nascita e nello sviluppo dell’era delle franchigie celtiche italiane. A lui va un grosso in bocca al lupo per il suo futuro professionale”.

Salutiamo soprattutto una grande persona – ha sottolineato invece il team manager Andrea De Rossi – Quintin è stato un fulcro della storia celtica di questa franchigia e della nazionale degli ultimi 10 anni, arrivando anche a indossarne i gradi di capitano. Persona da prendere come esempio sia in campo che fuori; si è dimostrato un serio professionista ed allo stesso tempo collante nel gruppo delle Zebre Rugby. E’ stato un punto di riferimento per tutti gli stranieri arrivati in Italia ed altresì per quello che riguarda la dialettica tra lo spogliatoio e gli staff tecnici che si sono avvicendati a Parma negli ultimi anni. Lo ringrazio personalmente ed anche da parte degli Azzurri che non sono potuti essere presenti al pranzo di saluti organizzato dai suoi compagni la settimana scorsa. Gli faccio un grande in bocca al lupo per questa sua nuova vita”.

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