Cecile Kyenge a Medesano, pioggia d’insulti sul web

Cecile Kyenge a Medesano, pioggia d’insulti sul web

979
0
CONDIVIDI

Per Cecile Kyenge, eurodeputato ed ex ministro del governo Letta, il Parmense sembra essere davvero un territorio minato. In visita a Medesano anche per incontrare il sindaco Riccardo Ghidini, ha collezionato una pioggia di insulti ed epiteti razzisti sul web. Alcuni incitanti alla violenza. Il primo cittadino di Medesano ha annunciato la possibilità di presentare un esposto alle autorità competenti per risalire agli autori dell’aggressione on line ai danni di Cecile Kyenge.

Un fatto grave che però sembra anche denunciare lo stato di grave insofferenza di sacche sempre più vaste di popolazione, contrarie al continuo arrivo di migranti sul territorio ed inascoltate dalle autorità competenti. Un’immagine in cui la Kyenge veniva dipinta come un orango nel 2015 è costata anche una condanna a un anno e tre mesi, oltre a un cospicuo risarcimento, al leghista parmigiano Fabio Rainieri.

Ma la nuova escalation di cyberviolenza non è piaciuta neppure al Partito Democratico.

Ancora una volta assistiamo ad un’escalation di violenza verbale veicolata da internet e dai social network. Un imbarbarimento ormai non più accettabile in un Paese civile e democratico. Esprimiamo a Cécile Kyenge la nostra incondizionata solidarietà personale e politica”. È netta la presa di posizione dei deputati Patrizia Maestri, Giuseppe Romanini e del senatore Giorgio Pagliari nei confronti dell’ennesimo episodio di violenza perpetrato, tramite la rete, ai danni di esponenti politici e non solo.

Quello nei confronti dell’eudodeputata Cécile Kyenge non è il primo episodio, nemmeno per il nostro territorio – hanno ricordato Maestri, Romanini e Pagliari –. Nei mesi scorsi anche il sindaco di Fidenza Andrea Massari è stato oggetto di pesanti insulti e persino la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, è stata destinataria di messaggio violenti ed offensivi su Facebook ai quali ha reagito, come Massari, rendendo immediatamente pubblici i nomi dei responsabili”.

Siamo consapevoli del fatto che un efficace contrasto all’odio in rete non possa prescindere dalla piena responsabilizzazione degli autori dei messaggi ma anche delle piattaforme internet. Compito delle istituzioni è anzitutto quello di tutelare le vittime dell’odio, siano esse personalità pubbliche o cittadini sconosciuti” – hanno concluso – “Muove in questa direzione la legge sui cyberbullismo approvata dal Senato nei giorni scorsi così come l’iniziativa assunta dal Ministro della giustizia, Andrea Orlando, con la stesura insieme ai rappresentanti di Facebook, di linee guida “Pensa prima di condividere” per l’utilizzo consapevole dei social media, ma anche l’elaborazione, in corso di definizione, di un disegno di legge che preveda ulteriori meccanismi inibitori e di rimozione dei contenuti lesivi da parte delle piattaforme internet”.

Nessun commetno

Lascia una risposta: