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Corteo Comitato 10 Febbraio per vittime Foibe, ferma condanna di Pizzarotti e protesta al Liceo Toschi

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Suscita reazioni decise a Parma l’iniziativa del Comitato 10 Febbraio che per domenica 12 ha organizzato una manifestazione in ricordo delle vittime delle Foibe e degli esuli giuliano-dalmati. L’appuntamento è alle 17.30 in piazzale Fiume, da dove partirà un corteo con fiaccolata.

Tra i primio a far sentire la sua voce è stato il sindaco Federico Pizzarotti: “L’Italia ha subìto cicatrici profonde e non ancora guarite durante la Seconda Guerra Mondiale, una di queste è la tragedia delle Foibe, che si tradussero in una strage di italiani senza precedenti. Commemorare i morti è doveroso, perché la memoria rappresenta l’anima di una Nazione e di un popolo. Ma no alla riscrittura della storia e all’utilizzo politico delle tragedie. Parma era, è e resterà una città antifascista e medaglia d’oro alla Resistenza: la città condanna fermamente qualsiasi manifestazione riconducibile a gruppi neofascisti, con il solo cattivo gusto di provocare e stravolgere il senso profondo di una commemorazione. A Parma non c’è spazio per il fascismo, e non ce ne sarà mai. Finché sarò sindaco, l’antifascismo continuerà a essere un valore assoluto, fermo e convinto”.

Nella mattinata, inoltre, gli studenti del collettivo SempreinLotta del Liceo Toschi, insieme agli attivisti di Sinistra Classe Rivoluzione, hanno presidiato l’ingresso della loro scuola, per manifestare la ferma opposizione a qualsiasi tentativo di revisionismo della storia della Resistenza antifascista e di riabilitazione del fascismo in occasione della “giornata del ricordo”.

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“E’ la primavera del 1941 quando la Germania nazista e l’Italia fascista aggrediscono la Jugoslavia – ricordano i ragazzi -. Negli anni successivi donne, uomini, vecchi, bambini vengono rastrellati e i villaggi vengono bruciati con i lanciafiamme. Quasi 200mila civili vengono fucilati dai plotoni di esecuzione italiani, più di 100mila vengono rinchiusi nei campi di concentramento italiani in Jugoslavia, 11.600 persero la vita in tali campi. L’obiettivo di Mussolini e del generale Roatta era quello di eliminare qualsiasi sostegno alla resistenza jugoslava e fare una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani”.

“Puntare il dito sulle foibe – sostengono gli studenti – significa cancellare anni di crimini commessi da nazisti e fascisti, significa falsificare la storia, significa rimuovere la lotta di resistenza jugoslava e italiana, una lotta intrapresa per la libertà, contro il nazifascismo e ogni forma di oppressione. Oggi assistiamo al tentativo da parte di gruppetti neofascisti di ritagliarsi qualche spazio: l’Università di Parma, luogo che si dovrebbe reggere sulla condivisione del sapere, sul pensiero critico, sulla partecipazione democratica, concede spazio sul portale ParmAteneo ad una organizzazione che ha nel DNA la negazione di questi pilastri. Noi ribadiamo con forza che nessuna agibilità deve essere data a queste organizzazioni! Nessuna piazza e nessuno spazio pubblico devono essere concessi ai neofascisti: chi ha lottato per la liberazione dal fascismo, in Italia come in Jugoslavia, l’ha fatto perchè le future generazioni non lo vedessero più tornare! Ora e sempre antifascisti!”.

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