Tenta di vendere falso iphone 6 in piazza Ghiaia. Carabinieri fermano 46enne

Tenta di vendere falso iphone 6 in piazza Ghiaia. Carabinieri fermano 46enne

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3327971Non si rischia di comprare “pacchi” solo negli autogrill del Napoletano, adesso le “sole” le rifilano anche a Parma. Ma il venditore arriva comunque da Napoli. E piazza Ghiaia, tradizionale sede di mercato, è il luogo giusto per fare “affari”. Così un 46enne originario della Campania ha provato a vendere un iPhone 6 da 64 giga a circa 300 euro invece di 550 come da prezzo in negozio.

Un “affare” che non poteva passare inosservato, tanto che della questione se ne sono subito occupati i carabinieri, pensando si trattasse di merce rubata. I militari hanno seguito il 46enne fino a Borgo della Paggeria, dove ha provato ancora a piazzare quel telefono – nuovo, ancora in confezione – mostrando anche lo scontriono del negozio in cui avrebbe acquistato l’iphone 6 (un Expert con sede a Roma).

Fermandolo per un controllo, i carabinieri si sono trovati davanti a qualcosa che ha dell’incredibile: il telefono assomiglia all’iphone 6 ed ha persino un sistema operativo molto simile. Anche la confezione è simile a quella del prodotto Apple. Peccato, però, che sia tutto “simile”. Già perché si tratta di un clamoroso falso. Tanto che non coincidono neppure i codici: diversi i numeri presenti nella placca posta sul telefono e quelli indicati sulla confezione.

Per il 46enne, condotto in caserma per gli accertamenti del caso, è quindi scattata la denuncia per vendita di prodotti contraffatti. E non è neppure la prima volta, visto che a suo carico risultano altri episodi. Adesso dovrà risponderne alla Procura della Repubblica di Parma. Il falso iphone è stato sequestrato, ma è evidente che bisogna sempre diffidare di affari mirabolanti e strane forme di vendita.

Tra l’altro i carabinieri ricordano che anche chi avesse acquistato, sia pure inconsapevolmente, quel prodotto, avrebbe rischiato qualche guaio. La legge prevede infatti sanzioni fino a 7.000 euro a carico di chi acquista merce contraffatta, ma se la stessa è invece rubata, si finisce dritti in tribunale con l’accusa di ricettazione.

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