Quattrordici casi di legionella nel quartiere Montebello. Contro l’epidemia sotto esame anche...

Quattrordici casi di legionella nel quartiere Montebello. Contro l’epidemia sotto esame anche l’acqua

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Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha ricevuto dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma complessivamente 14 segnalazioni di legionellosi, che in gran parte hanno interessato cittadini residenti o frequentanti una zona del quartiere compresa tra via Traversetolo, via Montebello e via Pastrengo. I soggetti sono stati ricoverati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma; due sono già stati dimessi.

Si è determinata pertanto la necessità da parte dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica di condurre un’approfondita indagine epidemiologica con l’obiettivo di accertare i fattori all’origine dei casi. Le caratteristiche della distribuzione spazio–temporale dei casi indirizzano verso una fonte comune di esposizione che viene indagata anche con campionamenti di acque potabili, in diversi punti della rete idrica i cui risultati saranno disponibili tra alcuni giorni; sono infatti necessari, per avere gli esiti, da un minimo di due ad un massimo di 9 giorni dalla consegna del campione al laboratorio dell’Arpa di Reggio Emilia.

A scopo precauzionale è stato prescritto ad Iren di garantire un intervento di clorazione sulla rete idrica interessata e pertanto la popolazione servita, potrà avvertire nell’acqua odore e sapore di cloro nei prossimi giorni.

Ai cittadini del quartiere Montebello, l’Ausl raccomanda di seguire alcuni semplici accorgimenti, utili ad evitare l’eventuale diffusione della malattia. Prima dell’uso, fare scorrere l’acqua calda per alcuni minuti, mantenendosi distanti; è opportuno rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce; in caso di doccia “a telefono”, non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d’acqua; non utilizzare vasche idromassaggio. E’ utile seguire questi accorgimenti, e al riguardo saranno assicurate informazioni alla popolazione.

La legionella è un microorganismo molto diffuso in natura, che si trova principalmente associato alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, falde idriche ed ambienti umidi in genere). Da queste sorgenti, la legionella può colonizzare gli ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane ecc.) che agiscono da amplificatori e disseminatori del microrganismo. La legionella non si trasmette da persona a persona, né attraverso l’ingestione di acqua contaminata. L’infezione avviene attraverso l’inalazione di acqua contaminata sotto forma di aerosol generato da rubinetti, docce, impianti di condizionamento e idromassaggio. Le persone possono essere esposte a queste fonti in casa, nel luogo di lavoro o in qualsiasi luogo pubblico, tra cui ospedali, alberghi, piscine, ecc.

1 COMMENTO

  1. Quattordici casi di legionella riscontrati in un giorno solo e da Pizzarotti nemmeno un tweet. E’ particolarmente grave quanto sta accadendo, il Comune tace in un momento in cui occorre la massima attenzione per un’infezione che rischia di colpire una parte della popolazione. Non si può che ringraziare il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, i tecnici comunali e Iren che in queste ore stanno lavorando per la nostra salute. L’Amministrazione Pizzarotti invece ha toppato ancora una volta, clamorosamente interessandosi poco o molto poco al problema.

    I casi di legionella circoscritti in un’area limitata indicano che il punto d’origine del focolaio potrebbe essere nella zona fra via Montebello e via Traversetolo. Sono quartieri molto popolati in cui vi sono grandi scuole e diversi asili privati. Possibile che il Comune non abbia fatto scattare un apparato d’emergenza interno e abbia invece solo rilanciato la notizia dell’Azienda Ospedaliero-Sanitaria?
    Sarò più chiaro, mi sarei aspettato che il Sindaco o chi per esso convocasse una riunione d’emergenza e desse immediata comunicazione alla stampa di quanto si va a fare. Il Sindaco è per suo mandato il primo responsabile della Salute pubblica e per questo ha precisi poteri. Al momento, invece, la popolazione non sa nemmeno se si sta cercando il focolaio o cosa stia realmente accadendo, se non fosse per gli interventi del Servizio di Igiene e salute Pubblica.

    Quando vuole Pizzarotti risponde ai suoi amici su facebook, twitta sulle liti di partito ma mai una volta che intervenga sulle questioni vere e importanti della città. Si vede che negli Emirati Arabi, dove si trova in missione, non c’è campo.

    Verrà distribuita anche in questi giorni l’acqua in brocca nelle scuole e negli asili? Scelta che ho comunque già criticato a suo tempo come hanno fatto molti genitori. Non è il caso di tornare definitivamente all’acqua in bottiglia? Visto che l’esperimento rischia di rivelarsi pericoloso in un momento particolarmente delicato, lascerete le brocche solo per non fare una brutta figura? Mettendo in questo caso a rischio la salute di bambini e ragazzi.

    Credo che i cittadini debbano essere tenuti costantemente informati, non solo quelli che vivono fra via Montebello e via Traversetolo, perché ne va della loro salute e dei loro figli. Se l’infezione si propagasse nel collettore dell’acqua, quanti casi avremo entro i prossimi giorni? Il Comune, inteso come Amministrazione politica e gestionale, deve rispondere senza ritardi anche se il Sindaco fosse al Polo Sud. Intanto Pizzarotti è negli Emirati Arabi, tanto la legionella là non c’è.

    Giuseppe Pellacini
    Capogruppo Consiglio Comunale Unione di Centro (UDC)

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