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Amministrative, le regole del Pd per le primarie e la paura di perdere ancora

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Primarie aperte anche ai civici, penale da 50.000 euro per i perdenti che formano liste in contrapposizione, dimissioni prima del voto da tutti gli incarichi ricoperti per il candidato sindaco prescelto. Non solo, questa volta a seguire la campagna elettorale per le amministrative di Parma saranno anche il Pd provinciale con Gianpaolo Serpagli e quello regionale con Paolo Calvano.

Dall’assemblea cittadina del partito, però, l’unica cosa che emerge chiaramente è che il Partito democratico ha così tanta paura di perdere ancora una volta le elezioni amministrative a Parma (non vince da vent’anni) che sta facendo di tutto per perderle ancora una volta. Fantasia al lavoro per trovare ostacoli, lacci e lacciuoli sulla via per la ricerca del candidato sindaco, che non sembrano piacere ai più.

Non solo. Non piace neppure l’idea di fissare le primarie fra gennaio e febbraio, praticamente a ridosso delle amministrative, per vedere prima che fine farà il Pd al referendum costituzionale. Un altro segnale che il partito di Matteo Renzi non è tanto sicuro neppure dell’esito di quelle urne. In caso di sconfitta, infatti, sarebbero tante le carte da rimescolare. Ma in caso di vittoria al referendum, al posto di sindaco di Parma con ogni probabilità sarà interessato anche il senatore Giorgio Pagliari che i vertici regionali e provinciali avrebbero voluto investire della candidatura senza passare per le forche caudine delle primarie.

Fantasia al lavoro anche per il programma elettorale, che i vertici del Pd vorrebbero assolutamente alternativo a quello di Federico Pizzarotti per spezzare definitivamente la catena di sospetti su possibili inciuci sull’asse Parma – Bologna. Anche se questo, francamente, sembra oggi un non problema, visto che il sindaco in carica appare deciso a correre per succedere a se stesso. E correrebbe più a capo di una civica con la quale potrebbe ottenere il sostegno di qualche iniziativa civica (Parma io ci sto!), piuttosto che a capo del Movimento 5 Stelle che non incontrebbe certo il favore di diverse lobby cittadine.

1 COMMENTO

  1. Siamo soddisfatti che ci sia molta attenzione nei confronti del Partito democratico in vista delle prossime elezioni amministrative, ma dare informazioni errate rischia di creare confusione nei cittadini: le regole delle primarie non sono ancora state stabilite in via definitiva e, ad oggi, non è prevista alcuna penale economica.
    Più che sulle regole delle primarie ci stiamo concentrando sulla città che vogliamo: una Parma in cui il Pd vuole presentarsi con un progetto che coinvolga altri e rispecchi proprio la passione positiva e costruttiva.
    E’ stata una discussione molto bella e sana, in un clima di condivisione e di volontà di costruire un progetto. Certamente ci siamo confrontati anche su alcune proposte operative, tra cui quelle finite in copertina, ma non è stata presa alcuna decisione definitiva e tutte le scelte dovranno essere discusse con le altre forze politiche eventualmente coinvolte.
    Per fare le primarie è certamente necessario stabilire delle regole ma prima ancora dobbiamo costruire un percorso culturale e politico condiviso, senza dimenticare che siamo impegnati nel costruire un progetto alternativo all’attuale Amministrazione Comunale. Crediamo che ai cittadini interessi molto di più cosa vogliamo concretamente fare per la città piuttosto che il chiacchiericcio interno al partito.

    Gianpaolo Serpagli, segretario provinciale Pd
    Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino Pd

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