Gruppo imprese artigiane, Iotti presidente. E Bonaccini indica la via

Gruppo imprese artigiane, Iotti presidente. E Bonaccini indica la via

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Il Gruppo imprese artigiane dell’Unione Parmense degli Industriali ha un nuovo presidente. E’ Giuseppe Iotti, capo della Koppel Ascensori, che succede a Michele Vittorio Pignacca, per quattro anni al vertice del Gia. Al battesimo del nuovo presidente, nel corso dell’assemblea annuale del Gia, anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

Obiettivo della nuova leadership è continuare a favorire lo sviluppo delle imprese artigiane del parmense – settore pesantemente colpito dalla crisi ormai da diversi anni – attraverso il fare rete. Lo ha detto Pignacca introducendo i lavori: l’unica possibilità di futuro per le imprese artigiane è nell’export, ma sul mercato globale sono deboli ed hanno bisogno del sostegno della Regione.

Il neo presidente Iotti guarda invece alla crescita del Gruppo imprese artigiane anche attraverso l’ingresso di nuovi soci, ma assicura che il suo mandato sarà in continuità con il lavoro svolto finora dal gruppo dirigente.

Tesi condivise dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, secondo cui ormai non c’è più spazio per il “piccolo”. Malgrado ciò che pensano gli ultimi, strenui difensori di quell’identità ormai smarrita nel mare magnum del globale. Bonaccini ha sottolineato l’importanza del manifatturiero, oltre al turismo, e in quest’ottica uno speciale posto lo occupano la Food Valley e la Motor Valley ormai note in tutto il pianeta. Il presidente della Regione condivide la necessità di potenziare l’export regionale, ma punta anche su ricerca e formazione continua per riuscire a soddisfare sempre più le richieste del mercato globale. Buone notizie anche dal fronte investimenti (in particolare Philip Morris e Lamborghini) e da quello della disoccupazione con i senza lavoro scesi dall’8,9% al 7,5% in un solo anno e mezzo. Dato, comunque, va detto, drogato in buona parte da quel Job Act che da mesi ormai ha iniziato a segnare il passo.

Bonaccini non ha comunque perso l’opportunità per spostare l’attenzione sulle attività regionali, trasformando l’incontro in uno spot per il suo governo. Dalla spinta ai bandi per i fondi comunitari ai circa 250 cantieri che dovranno portare la banda larga alle imprese del territorio emiliano-romagnolo. Dalla TiBre della quale auspica la prossima apertura dei cantieri all’aeroporto Verdi dedicato più ai cargo che ai passeggeri. Il “piccolo” non funziona più neppure a livello istituzionale secondo Bonaccini, che spinge sull’acceleratore per le aree vaste e invita i Comuni a procedere con più decisione verso le fusioni. Ma sarà davvero questa la strada giusta?

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