Coltellate molto violente hanno ucciso Elisa. Si indaga sulla premeditazione

Coltellate molto violente hanno ucciso Elisa. Si indaga sulla premeditazione

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elisa-pavarani-luigi-collaCinque coltellate tra petto ed addome scagliate con furia cieca, probabilmente dopo l’ennesimo no della ex fidanzata. Così è morta Elisa in quel maledetto appartamento in via Sidoli. La morte è stata probabilmente immediata, vista la violenza dei colpi che hanno comportato anche la rottura del coltello, trovato spezzato nel lavandino. Poi dopo averla coperta con un lenzuolo è uscito di casa. La caccia all’uomo è durata poche ore: i carabinieri hanno rintracciato Luigi Colla, l’operaio 42enne di Parma, sospettato fino da subito dell’omicidio dell’ex fidanzata Elisa Pavarani, avvenuto sabato sera nell’appartamento dell’uomo in largo Carli,  61 (leggi).

I militari hanno rintracciato Luigi Colla in piena notte mentre vagava senza meta in una via della zona Sud di Parma, a poca distanza dal luogo della tragedia. Portato in caserma per accertamenti, visti i gravi indizi a suo carico è stato fermato su disposizione del pm Umberto Ausiello e rinchiuso nel carcere di via Burla.

Al momento non si conoscono altri particolari sul fermo operato dai carabinieri. Sembra comunque che Colla non abbia opposto alcuna resistenza ai militari. Non si sa se fosse ancora sporco di sangue o se abbia fatto qualche dichiarazione.

Nessuna dichiarazione oggi dei Carabinieri poiché devono passare tre giorni per la convalida del fermo, mentre in queste ore si sta svolgendo l’autopsia della povera Elisa. Le indagini intanto proseguono per accertare i dettagli del delitto. Sembra che Luigi Colla qualche mezza ammissione l’abbia fatta, ma non si può parlare ancora di confessione. Bisognerà vedere quale strada scegliere di seguire Luigi Colla nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip. I carabinieri e il pm Umberto Ausiello, intanto, starebbero cercando di capire se il 42enne abbia o meno premeditato il delitto. Cioè se l’invito a casa sua per un incontro chiarificatore fosse davvero tale o nascondesse invece l’intenzione di uccidere l’ex fidanzata. Non è un particolare secondario: potrebbe cambiare radicalmente il percorso giudiziario di Luigi Colla.

2 COMMENTI

  1. Di nuovo una donna ha perso la vita per mano di un uomo.
    Purtroppo, nonostante tutte le parole spese in queste occasioni, siamo ancora molto lontani dal mondo ideale in cui il rispetto per la persona viene prima di ogni considerazione. Ma questo non può fermare gli sforzi delle istituzioni e di tutta la società ad educare le persone a non lasciarsi trascinare dalla follia della violenza. Ma ci vuole impegno, un forte impegno anche economico per studiare e mettere in campo programmi intensivi che aiutino le nuove generazioni a crescere con una mentalità diversa e che sostengano i centri che si occupano degli uomini violenti o le vittime della violenza.
    Ci vuole volontà nel risolvere il problema e non solo frasi di cordoglio quando un evento tragico è già accaduto.
    Come amministratore ho voluto fortemente programmi di questo genere per i nostri studenti. Mi auguro che anche a livello nazionale aumenti l’impegno in questa direzione.
    NICOLETTA PACI

  2. Quando una donna muore quasi sempre è stata ammazzata da un altro uomo e nella maggior parte dei casi lo fa in modo atavico, con violenza, magari con un coltello trovato in cucina. Lo dicono, drammaticamente, i fatti. In questi momenti i sentimenti che proviamo sono di rabbia, sconcerto, dolore ma per combattere questa insostenibile situazione non basta condannare ma occorre lavorare sulla prevenzione.

    Smettiamola di dire che il femminicidio è un atto di rabbia o, addirittura, d’amore, il femminicidio spesso è solo l’ultimo grado di un climax, e raramente è frutto di un momento d’ira incontrollata e quanto accaduto a Parma è l’ennesima conferma di questa inaccettabile situazione.

    Il governo sta lavorando su questo punto, le risorse ci sono, ma non sempre sono spese bene. Purtroppo quasi 10 milioni dei 31 messi a disposizione delle Regioni lo scorso biennio da Stato e Regioni non sono stati utilizzati. Diverse regioni, compresa l’Emilia-Romagna, li hanno stanziati ma ci sono alcune realtà che non l’hanno ancora fatto bloccando, di fatto, l’arrivo della seconda parte. C’è molto da lavorare su questo punto ma siamo certi che il ministro Boschi abbia la massima attenzione a questi temi, prova ne è che nei prossimi due anni lo Stato ne stanzierà quasi 19 milioni aggiuntivi, a questi si aggiungeranno altri 13 milioni per formazione, autonomia abitativa e lavorativa.

    Patrizia Maestri
    Deputata del Partito democratico

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