Il terremoto lo decide la natura, il numerodi morti lo decide l’uomo

Il terremoto lo decide la natura, il numerodi morti lo decide l’uomo

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Gentile Direttore,
la madre terra eppur si muove per esprimere un dubbio o un’intima certezza che resiste a tutte le rassicurazioni. La grande dignità di quei magnifici sindaci. Tutti uniti per soccorrere quei borghi meravigliosi, arroccati tra le rocce di colline. Vedi queste frazioni, paesini appollaiati uniti da strette stradine dove generazioni di uomini e donne incrociavano le loro storie le loro memorie, come per proteggersi dal tempo o da altri naturali inesorabili movimenti della madre natura. l’Italia è costellata di borghi in via d’estinzione….

Il terremoto lo decide la natura, il numero di morti lo decide l’uomo con ciò che ha scelto di costruire, per il modo in cui ha scelto di costruire sulla base della tecnica del tempo e, soprattutto dove ha scelto di costruire rispetto ai movimenti più o meno noti della terra. Sono paesi che vanno scomparendo, abbandonati da secoli perché afflitti da terremoti, carestie o semplicemente dal richiamo della vita di città. Vivono sospesi nel tempo, abitati da poche anime ma pieni di fascino, storia di donne e uomini che hanno fatto grande il nostro Paese e arte-memoria. I soccorsi sono stati celeri. Decine e decine di donatori di sangue. L’ospedale De Lellis di Rieti mobilitato. Una tragedia immane, ma l’Italia si rimbocca le maniche.

Ancora una volta si resta ammirati da questa Italia profonda, antica, severa che lotta, contro un nemico senza preavviso che si chiama nostra madre terra. Quando la Natura il pianeta terra diventa assassina per il suo continuo naturale movimento, come stanotte alle 3,33. Il pianeta terra nel suo continuo naturale inarrestabile movimento ha colpito per l’ennesima volta il centro dell’Italia. Quelle zone che non sono famose mete turistiche da hotel a 5 stelle, che non fanno parlare a vanvera di sé, i cui abitanti sono italiani forti, laboriosi, magari testardi ma umanissimi, sono zone dove sii va poco ma sono davvero belle, dignitose, sagge. Come vedemmo gli splendidi aquilani con le mani nella tragedia, stiamo ammirando in queste ore terribili quelle bellissime persone che sono i sindaci di quei borghi – non importa se di destra o di sinistra, davvero chi se ne importa in questo frangente – disperati ma dignitosi, scioccati ma in prima fila a combattere, a organizzare, a informare. La grande dignità di quei magnifici sindaci: bisogna essere con loro. Hanno visto i loro borghi crollare, la loro gente soffrire. Uomini veri.

Quando il sindaco di Amatrice dice “Amatrice non c’è più” mentre continua a darsi da fare per salvare il salvabile, beh, non può non commuovere. Anche Papa Francesco si è commosso a “sentire il sindaco di Amatrice dire ‘il paese non c’è più’ e sapere che tra i morti ci sono anche i bambini mi commuove davvero tanto. la preghiera e dire loro di essere sicure della carezza e dell’abbraccio di tutta la Chiesa che in questo momento desidera stringervi con il suo amore materno”, ha concluso Papa Francesco. La loro guerra non è che all’inizio, purtroppo ma lo Stato è presente, e che tutto il Paese è reattivo. I sindaci, i Governatori delle Regioni colpite sono alla guida di un movimento unitario per salvare le persone, oggi, e per ricostruire, domani. Ricostruire presto, come ha detto Il Presidente primo Cittadino del nostro Paese Sergio Mattarella. Questa antica Italia arrampicata sui monti lo merita.

Oggi i funerali di Stato: l’addio alle vittime del tremendo terremoto. Ma intanto non cessano le scosse e la paura, mentre il Governo e il presidente Mattarella invitano ad una riflessione nazionale. Il pensiero va alle famiglie delle vittime e di chi ha perso tutto, tutto. Brescia è vicina agli uomini del soccorso, ai volontari, agli amministratori.

Celso Vassalini
Volontario – vicepresidente Aifos-Protezione Civile

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