Bilancio Teatro Regio, Ghiretti: i conti non tornano sul Festival Verdi

Bilancio Teatro Regio, Ghiretti: i conti non tornano sul Festival Verdi

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Al Teatro Regio qualcosa non torna. Sono le scelte operate nel bilancio 2015 – a quanto pare per il Festival Verdi – e a denunciarle è il consigliere comunale di Parma Unita Roberto Ghiretti. Che torna all’attacco a sole 24 ore dall’affondo sulla mancata approvazione, da parte dell’Assemblea dei soci, del bilancio 2015 dell’azienda di trasporti di Parma e provincia Tep Spa, ipotizzando come causa, un possibile dissidio fra i due soci di riferimento, ovvero il Comune e la Provincia di Parma (leggi).

Adesso nel mirino del consigliere è finito il bilancio 2015 della Fondazione Teatro Regio.

“Il bilancio 2015 del Teatro Regio, si è chiuso con un utile di poco più di 46 mila euro. Da notare che la disponibilità liquida della Fondazione, sui conti, è di 1.5 milioni di euro, dunque una discreta disponibilità. Analizzando nel dettaglio da dove questa somma potesse derivare, si è palesato un accantonamento di 850 mila euro per Fondo Rischi e per lo Sviluppo”, spiega Ghiretti.

I fondi rischi e oneri accolgono, però – sostiene sempre Ghiretti – gli accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti aventi una natura determinata, in parole povere, deve essere chiaro il rischio che si sta correndo, pericoli incombenti che non esistono di natura generica.

“Nel caso specifico, la giustificazione contabile è stata quella di accantonare 850 mila euro al fondo per lo sviluppo del Festival Verdi, promuovendo un effettivo rilancio dell’attività già iniziata nel 2015”, aggiunge l’esponente dell’opposizione.

Questo però non sarebbe un rischio. “È evidente che questa è una scelta politica così come è evidente che quei soldi siano stati messi lì del tutto impropriamente. Non è stato sottratto denaro e non sono state evase tasse – precisa Ghiretti – ma questa è una operazione di copertura per consentire un principale risultato: evitare di chiudere il bilancio 2015 con 900 mila euro di utile. Perché?”.

Le ipotesi avanzate da Ghiretti sono diverse: “La prima, più logica supposizione, è che non ci si può presentare al Ministero chiedendo un finanziamento pubblico per un Festival che già gode di ottima salute economica. Seconda supposizione è: come si giustificano altrimenti con questi conti, i costanti ingenti trasferimenti da parte del Comune? Ad esempio, la seconda cosa che ci ha stupito è stata la Tassa di Soggiorno”.

Considerando che i proventi per la tassa di soggiorno – dai documenti contabili di bilancio, il gettito dell’imposta è stimato in circa 1,250 milioni di euro – arrivano alle casse comunali direttamente dagli albergatori, viene da chiedersi – sostiene Ghiretti – se vi fosse necessità di finanziare questa rassegna considerando che i fondi propri della Fondazione erano notevoli.

“La rassegna – afferma Ghiretti – che pure ha avuto fortunatamente un buon successo, non credo che abbia portato migliaia di turisti alla città. La tassa di soggiorno è una tassa di scopo, che è proprio quello di portare turismo. Sarebbe interessante capire quanto ha portato alla città”.

In attesa di risposte da parte di Comune e Fondazione, al momento si resta quindi nel campo delle ipotesi.

“La prima considerazione – conclude però Roberto Ghiretti – è che in questi 4 anni la Giunta non è riuscita ad acquisire le competenze per amministrare la città. La seconda è che a fronte delle difficoltà che si appalesano, non si esita a cercare scorciatoie che forse saranno lecite, ma che di sicuro non sono strade della trasparenza e correttezza istituzionale”.

Katiuscia Fornari

1 COMMENTO

  1. Prima di tutto ci corre l’obbligo di ringraziare sentitamene il consigliere Ghiretti per il riconoscimento del duro lavoro di risanamento svolto dalla nostra amministrazione.
    Da un teatro sull’orlo della chiusura siamo arrivati ad un “ente solido” che si può permettere di largheggiare.
    Siamo commossi, ma temiamo che nell’entusiasmo il Nostro abbia dimenticato alcune cose importanti nell’economia del nostro amato Regio.
    Ci dà quindi il destro per ricordare alcune scelte scellerate del nostro governo in tema di cultura.
    Al momento della creazione del vituperato fondo di accantonamento il teatro aveva in previsione, per il 2016, una riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato di circa €750000 ( visto il taglio del Fus di 250.000 ed una tantum per il Festival Verdi nel 2015 di €500000). Per poter chiudere i contratti necessari a presentare il Festival Verdi con l’anticipo voluto ed opportuno, non essendo pratici della finanza creativa dei suoi tempi, era necessario procedere in questo senso; ancora oggi non sappiamo l’entità del contributo 2016.
    Se ci avesse regalato la sua preziosa presenza in commissione, non dovremmo ricordargli questi dettagli e saprebbe delle risorse reperite anche attraverso Art Bonus e indirizzate per il 2016, arrivate nell’ultima parte dell’esercizio.
    Ci spiace che non sia chiaro al consigliere la relazione piuttosto stretta tra il nostro Teatro e la promozione turistica della città. Forse questa scarsa considerazione sta alla base della scarsa cura che la Sua amministrazione ha avuto nei riguardi dello stesso.
    La tassa di soggiorno, destinata al sostegno delle attività del Teatro Regio, vuole invece sottolineare questo legame. Basterebbe anche solo pensare al soggiorno dei ragguardevoli cast di Notre Dame, Ensemble dei Berliner Philarmoniker e del Béjart Ballet Lausanne. Sono numeri che a luglio Parma di solito non vede.
    Ricordiamo inoltre che il trasferimento del Comune è rimasto quello degli ultimi anni recuperando una leggera inflessione avuta soltanto l’anno scorso per necessità di bilancio.
    Ma il nostro intento rimane il ringraziare per aver ammesso che la Fondazione è in salute visto che avevamo maturato l’erronea convinzione che, secondo lui, sia sempre stata solo e soltanto mal gestita dal 2012 a oggi.
    Grazie

    Patrizia Ageno
    Consigliera Comunale
    Movimento 5 Stelle

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