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Università degli Studi di Parma: sospensione delle attività di mobilità studentesca in Turchia

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A seguito dei fatti avvenuti lo scorso 15 luglio in Turchia, che hanno visto un tentativo di colpo di stato e, alla luce degli atti intimidatori rivolti a diversi ambiti dell’amministrazione pubblica (fra cui quello dell’istruzione), l’Università degli Studi di Parma, fa sapere di appoggiare e sottoscrivere la condanna a tali misure intimidatorie lanciata dall’European University Association e condivisa dalla Conferenza dei Rettori dell’Università di Parma.

Anche il Senato accademico ha espresso la propria adesione ed ha dichiarato: “A seguito del tentativo di colpo di Stato in Turchia – si legge tra l’altro nella dichiarazione dell’EUA – il settore dell’istruzione, compreso quello dell’istruzione superiore, è stato preso di mira come molti altri ambiti dell’amministrazione pubblica. 15.200 professori sono stati sospesi, mentre Hurriyet riferisce che il Consiglio per l’Istruzione Superiore (YÖK) ha ordinato le dimissioni delle alte cariche delle università (1176 da quelle statali e 401 da quelle gestite da fondazioni). L’EUA condanna fermamente tale azione contro le università e il personale universitario ed esprime il suo sincero sostegno alla comunità accademica turca”.

Per tali ragioni, al fine di tutelare in via prioritaria la salvaguardia dei propri studenti coinvolti in iniziative di mobilità internazionale, l’Università di Parma ha deciso di sospendere temporaneamente tutte le attività di mobilità studentesca verso la Turchia per l’intero anno accademico 2016/2017, inclusa la mobilità nell’ambito di programmi di doppia titolazione ed Erasmus Plus SMS ed SMT. Gli studenti risultati già assegnatari di una delle borse di studio per la frequenza di parte o dell’intero prossimo anno accademico in una delle istituzioni turche partner dell’Ateneo dovranno rivolgersi alla UOS Internazionalizzazione (P.le San Francesco, 3 – tel. 0521 034203, email: erasmus@unipr.it) per valutare il proprio ricollocamento in sedi disponibili in altri Paesi partecipanti ai programmi di scambio.

 

 

 

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