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Elezioni, Pizzarotti: “19 giugno occasione per M5S che Italia deve cogliere”. Bosi: “Molto bene a metà”

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Federico_Pizzarotti_1Pizzarotti è volato in Cina lo scorso sabato ma non ha ovviamente dimenticato di seguire le amministrative 2016, che sono state una sfida molto importante per il Movimento 5 Stelle.

Il sindaco, Federico Pizzarotti, ha scritto allora sui social: “Seguo dalla Cina, seppur in “differita”, le amministrative più importanti degli ultimi anni. E’ indubbiamente un successo il risultato in città importanti come Roma e Torino, dove le nostre candidate hanno fatto finora una buonissima campagna elettorale, dimostrando competenza. Ci sono città invece dove è necessario migliorare e dove si sarebbe potuto fare di più, il caso di Bologna è emblematico. Il 19 giugno, comunque, può e deve essere una data storica per il Movimento e per il Paese, l’Italia deve saperla cogliere”.

Anche Marco Bosi, capogruppo 5 stelle di Parma, ha commentato i risultati fin’ora raggiunti a queste amministrative: “Molto bene a metà”.

“Questo primo turno ci consegna esiti diversi che però, seppur con le dovute differenze, ritengo siano raggruppabili. – commenta Bosi sui social – Se l’obiettivo dichiarato era il ballottaggio si può essere soddisfatti di Roma e Torino, insoddisfatti di Milano, Bologna e Napoli. Nel complesso però, credo che ci si possa ritenere soddisfatti, perché alcuni passi avanti sono stati fatti.

La campagna elettorale, così come i commenti di oggi, si concentrano soprattutto su Roma. Credo che Virginia Raggi sia stata brava a gestire l’enorme pressione, nonostante qualche incertezza delle ultime 2 settimane. Ma è innegabile che un risultato positivo a Roma era più facilmente raggiungibile vista la pessima prova che hanno dato tutti i principali partiti negli ultimi anni. E’ la situazione di cui abbiamo beneficiato noi stessi qui a Parma. Ora per vincere però serve uno scatto ulteriore, serve una squadra e serve un programma ampio che convinca trasversalmente. Penso che ce la possa fare.

Il risultato più positivo però è per me quello di Torino. Non vivo la realtà di Torino sulla mia pelle, ma se il Sindaco uscente raccoglie il 42% significa che di disastri non ne ha fatti. E se in un contesto del genere, sai portare a casa il 30% di fatto oscurando tutte le altre opposizioni significa che hai fatto un lavoro egregio, quasi perfetto. Questo lavoro parte soprattutto dai 5 anni di Consiglio Comunale in cui lei e Vittorio Bertola hanno saputo collaborare nonostante le risapute difficoltà di rapporti personali. E in questo va un plauso enorme a Vittorio, che nonostante l’esclusione dal nuovo progetto per Torino, ha continuato a sostenere il M5S, portando critiche sempre e solo costruttive. Chiara, che non ho avuto il piacere di conoscere personalmente, ha secondo me veicolato un’immagine positiva, costruttiva, alternativa ma credibile e non populista. Quella credibilità che per un Sindaco passa soprattutto dall’autonomia e dall’indipendenza.

Le altre 3 città invece ci dicono cosa va migliorato. Prima di tutto dimostrano che i candidati fanno la differenza, non basta il simbolo per vincere. Quando i cittadini devono eleggere un Sindaco scelgono prima di tutto la persona a cui affidarsi. E’ in lui che ripongono la fiducia, non tanto nel partito o movimento.

Un altro fattore importante, che lo stesso Di Battista ieri ha confermato da Mentana, è che nelle città governate meglio non sfondiamo. E allora mi piacerebbe che in campagna elettorale il M5S si distinguesse anche in questo, nel non dire sempre che va tutto male come fanno i partiti in opposizione per raccogliere voti.

ll nostro obiettivo dovrebbe essere avere una buona politica al di là dei simboli, non raccogliere voti a tutti i costi. Chi di voi se lo ricorda Beppe quando diceva che il M5S avrà raggiunto i suoi obiettivi quando sparirà, perché avrà costretto la politica a cambiare e migliorare?

Il terzo ed ultimo messaggio, forse il più importante, che questi risultati ci forniscono, è che i personalismi allontanano le persone. Non si può fingere che il 16% a Bologna sia un successo. Si era apertamente dichiarato che si sarebbe andati al ballottaggio e si è fallito. Pensare di superare il PD in una città come Bologna era forse utopia, ma se l’alternativa al PD in città viene interpretata dalla Lega qualche domanda ce la si dovrà pur porre. Come è possibile che a Bologna nel silenzio dei media nel lontano 2010 fossimo già al 10% e ora, con una visibilità senza precedenti, appena al 16%? Le epurazioni interne al M5S in quella città e il clima nel quale si sono fatte le liste, hanno di fatto segnato il cammino. Qualcuno questa responsabilità se la prende, o facciamo come i partiti che dicono che va sempre tutto bene e nessuno paga mai?”

 

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