Unione degli universitari contro il rettore Borghi: “Dice solo belle parole”

Unione degli universitari contro il rettore Borghi: “Dice solo belle parole”

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L’Unione degli Universitari di Parma boccia senza appello l’intervento del rettore Loris Borghi alla “Celebrazione dell’anno accademico” dell’Università di Parma. L’organizzazione studentesca non si riconosce nei toni trionfalistici usati da Borghi nel descrivere i passi avanti compiuti dall’Ateneo nel corso dell’ultimo biennio. L’Udu non ha neppure condiviso la scelta di non invitare alla “Celebrazione” anche gli studenti, ma soltanto docenti, personale tecnico amministrativo ed amici dell’Università. Per gli studenti, però, come annunciato dallo stesso rettore Borghi, ci sarà una festa in autunno, alla quale potranno partecipare anche le matricole dell’UniPr.

“Come studenti, e rappresentanti degli studenti, siamo a dir poco sorpresi dalle dichiarazioni del Magnifico Rettore – afferma Enrico Gulluni, coordinatore Udu Parma – il quale dà una descrizione dell’Università di Parma che francamente noi non conosciamo. Si parla di un Ateneo riformato, di un’Università che ha l’ambizione di essere tra le migliori d’Italia ma anche d’Europa! Ma stiamo parlando della stessa Università che di anno in anno continua a perdere iscritti? Perché sì, è vero che quest’anno gli immatricolati sono aumentati (peraltro grazie al metodo del “chi prima arriva meglio alloggia”, cioè iscrizione ai corsi di laurea secondo un criterio cronologico, cosa che noi continuiamo a non accettare e contro la quale non smettiamo di batterci), ma se si guarda oltre il proprio naso si scopre che gli iscritti continuano a diminuire al netto di tutte le belle parole dette dal nostro Rettore. Non volendo andare troppo indietro (altrimenti è tutta colpa di chi c’era prima), negli ultimi tre anni il nostro Ateneo è passato da 25.050 studenti ai 22.504 attuali (dati MIUR), un calo di quasi 2500 ragazzi, che per un Università di medie dimensioni come quella di Parma sono numeri che dovrebbero destare più di una preoccupazione”.

Insomma, per Gulluni quel che luccica non è affatto oro. E l’Udu affonda i colpi contro le scelte dell’Università. “Il Magnifico Rettore dice di aver messo al centro lo studente in questi suoi anni di mandato – aggiunge il coordinatore dell’Udu -. Ne ha dato dimostrazione in primis non invitando alcuna componente studentesca alla sua “celebrazione”, perché magari ci sarebbe stata più di qualche critica e forse ha pensato che non fosse il caso di avere una nota dolente nel suo giorno di festa. Ne dà dimostrazione anche quando bisogna prendere una decisione e non tiene conto minimamente del parere degli studenti, come è successo quando è stato inserito il tanto decantato “criterio cronologico” per le immatricolazioni. Bisogna capire che senza la reale inclusione degli studenti nella vita universitaria e nei processi decisionali non si può andare da nessuna parte, perché sono gli studenti che vivono l’Università quotidianamente e che sanno realmente quali sono le mancanze dell’Ateneo, e se non si capisce al più presto questo si andrà di male in peggio. Se si pensa che includere gli studenti significhi organizzare una festa autocelebrativa dedicata a loro, allora si ha una visione un po’ distorta di quello che gli studenti vogliono”.

Le proposte non mancano ed è lo stesso Enrico Gulluni a farne una sintesi: “Si pensi a rendere lo studente più partecipe alla vita quotidiana dell’Università. Magari provando a fare una qualche convenzione che riguarda i trasporti pubblici, problema esistente da sempre ma mai preso realmente in considerazione da nessuno. Si faccia della neonata “Student Card”, non un semplice documento di riconoscimento o carta prepagata ma uno strumento realmente utile che favorisca l’inserimento dello studente nel contesto cittadino, stipulando agevolazioni con i servizi commerciali maggiormente frequentati, oppure incentivando la visita ai luoghi della cultura (che di certo non mancano a Parma), offrendo degli sconti per studenti universitari, anche sull’acquisto dei libri di testo. Abbiamo cercato di apportare il nostro contributo a quella che sembrava una piacevole novità per gli studenti della nostra università, ma non c’è stata una corrispondenza tra l’enorme pubblicità, riservata alla student card, e la reale utilità di quest’ultima. Qualche mese fa, infatti, abbiamo presentato un documento di diverse pagine con proposte di convenzioni da legare alla suddetta carta, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Queste sono solo alcune delle tante cose che si dovrebbero fare per mettere davvero al centro lo studente”.

“L’Università dovrebbe essere un luogo di conoscenza, di formazione culturale e sociale, ma ci dispiace constatare come più avanti si vada e più l’Università perda questo ruolo, somigliando più ad un azienda che si ricorda degli studenti solo quando devono pagare le tasse e non perde tempo a sporcarsi le mani con i problemi e i bisogni quotidiani della componente studentesca, che come giustamente affermava il Rettore (parole che non si traducono in fatti purtroppo) dovrebbe stare al centro della vita universitaria – conclude il coordinatore dell’Unione degli universitari di Parma –. Si deve avere l’umiltà e l’onestà di dire realmente come stanno le cose nell’Università, senza riempirsi la bocca di belle parole; e si deve avere la voglia di confrontarsi quotidianamente con la componente studentesca, guardando ai bisogni e ai problemi della stessa, non annunciando progetti infattibili o che non si possono realizzare prima dei prossimi 10 anni, cercando insieme di rendere il nostro Ateneo un luogo veramente attrattivo. Ma nei fatti, perché a parole sono bravi tutti.”

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