La bufala nera di via Imbriani

La bufala nera di via Imbriani

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Vogliamo intervenire relativamente alla notizia diffusa da Casa Pound circa la presunta aggressione ai danni di un 52enne parmigiano avvenuta martedì sera in via Imbriani. Notizia che fortunatamente si è sgonfiata rapidamente, ma a cui i media cittadini hanno dato lo stesso un certo risalto, diventando così un megafono per la loro propaganda: perché a parlare di certi temi si fa sempre notizia anche se i fatti non vengono verificati.

E’ terribile lo spazio e il credito dato alla loro denuncia: fu in seguito a bufale di questo genere che a Torino nel 2011 venne dato fuoco a un campo nomadi sulla scia di voci che parlavano di una ragazzina stuprata poi rivelatesi false. Siamo poi venuti a sapere che il soggetto in questione non è del tutto estraneo al mondo delle sostanze e dello spaccio, come invece sostenuto, e di come il suo pensiero politico non si discosti molto da quello razzista e xenofobo di Casa Pound.

Dopo essersi visti negare il permesso per una manifestazione contro lo spaccio proprio in via Imbriani, è quindi evidente che i fascisti abbiano mistificato la vicenda a proprio piacimento, per affermare “noi l’avevamo detto”. Anche in questa occasione si manifesta in maniera cristallina la vera natura di CP, il suo tentativo di approfittare di questo tipo di episodi e situazioni per indirizzare il generale malcontento popolare contro facili capri espiatori: come avvenuto quest’estate per la scuola di Baganzola o come hanno tentato di fare nelle recenti manifestazioni in San Leonardo.

“Ricordatevi tutti che chi mena uno che gli dice italiano di merda o l’Italia fa schifo fa solo bene”. Ci dicono chiaro e tondo che vorrebbero strade dominate dall’odio e dalla violenza, un ritorno al Far West. Occhio per occhio, dente per dente: gli uni contro gli altri, italiani da una parte, stranieri dall’altra. Ricordiamo ad esempio il caso di Gianluca Casseri, autore nel dicembre 2011 dell’omicidio di due senegalesi a Firenze: un fanatico neo-fascista addestrato all’odio razziale e alla violenza da lungo tempo militante di Casa Pound.

Gettano benzina sul fuoco, fomentando la paura e la discriminazione, spesso e volentieri con la tolleranza delle forze dell’ordine e la complicità della Gazzetta di Parma a dimostrazione del loro legame a doppio filo coi padroni e col potere. Nei nostri quartieri non tolleriamo né fascisti, né spacciatori e non vogliamo né ronde, né militari. Perchè sappiamo benissimo che dietro la bassa manovalanza che gira in bici per i viali si celano organizzazioni criminali che dallo spaccio traggono profitti da milioni di euro.

Ma sappiamo anche che i temi dello spaccio e del consumo di sostanze sono temi complessi e legati anche ad altri argomenti,a cui non è possibile dare risposte di pancia senza un’analisi approfondita e che le contraddizioni e le storture figlie di questo sistema si risolvono innanzitutto riconoscendo diritti basilari come quello di cittadinanza, come la casa, il lavoro, l’istruzione, la sanità, le pensioni.

Rifiutiamo la logica che vuole i lavoratori divisi. Rifiutiamo lo slogan “prima gli italiani”, perché pretendiamo giustizia, libertà ed uguaglianza per tutti. Perchè al mondo esistono solo due razze: chi sfrutta e chi è sfruttato.

Infopoint Barricate
Passeggiate Resistenti
Azione Proletaria

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