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Lite nel carcere di via Burla, pugile manda in coma albanese accusato di due omicidi

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Una lite nel carcere di via Burla è finita con il ricovero in Rianimazione di un detenuto accusato di duplice omicidio e per questo condannato in primo grado all’ergastolo. Dritan Demiraj, pasticcere albanese, è stramazzato al suolo sotto i colpi di un pugile rumeno anche lui detenuto, mentre si trovavano nella sala in cui sono collocati i telefoni che consentono ai detenuti di chiamare la famiglia. Ha dovuto faticare non poco l’unico agente di sorveglianza presente, che nello scontro con il pugile ha anche rimediato contusioni per fortuna guaribili in una sola settimana.

Per Dritan Demiraj, rimasto esanime sul pavimento, in coma, è stato necessario l’immediato trasferimento al Maggiore, dove le sue condizioni vengono definite gravissime. L’uomo è accusato di aver ucciso il 28 febbraio del 2014 a Rimini, Silvio Mannina, e il 1 marzo l’ex fidanzata Lidia Nusdorfi, raggiunta nella stazione di Mozzate, in provincia di Como.

Sull’episodio sta indagando la procura della repubblica di Parma, dove è stato aperti un fascicolo per tentato omicidio.

E’ di poche settimane il confronto a distanza fra il Sappe, sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, e il garante dei detenuti del Comune di Parma, Roberto Cavaliere, proprio sulle condizioni di sicurezza del carcere di Parma. Con il sindacato a denunciare episodi di violenza che mettono a rischio gli agenti (un detenuto aveva dato fuoco al materasso della sua cella) e il garante a minimizzare riducendo a una manciata gli episodi di violenza registrati all’interno delle mura del penitenziario.

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