Guardia di Finanza, decapitati i vertici dello spaccio al Parco Ferrari

Guardia di Finanza, decapitati i vertici dello spaccio al Parco Ferrari

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finanza 2Duro colpo della Guardia di finanza allo spaccio di droga al Parco Ferrari. Nella nottata, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Parma, le fiamme gialle hanno arrestato per detenzione e spaccio di droga, altre due persone. Si tratta di L.N., 45 anni, tunisino, e di J.R., 36 anni, italiano. Sono accusati di essere i fornitori della droga agli spacciatori al dettaglio.
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Si chiude così la più vasta operazione “Parco Ferrari” che ha visto i finanzieri tenere d’occhio per dieci mesi l’area verde e i movimenti di diversi soggetti operanti nel campo degli stupefacenti. Nel corso dell’indagine sono stati già arrestati altri 4 resunti spacciatori di nazionalità nigeriana, colti in flagranza di reato, ai quali si aggiungono adesso le due ordinanze di custodia cautelare appena eseguite. Secondo la Guardia di finanza, i due arrestati della notte scorsa avrebbero avuto un ruolo di primo piano nell’attività di spaccio di droga a Parma e soprattutto al Parco Ferrari.

Nell’ambito dell’inchiesta, sono indagati a piede libero altri 9 stranieri tra nigeriani, tunisini e marocchini. Nel corso delle indagini, gli uomini della Finanza hanno effettuato anche 14 perquisizioni domiciliari e 6 perquisizioni veicolari eseguite, tutte di iniziativa, nei mesi scorsi, dai Finanzieri della Compagnia Guardia di Finanza di Parma, nelle zone adiacenti a via Campanini, via Zarotto, via Paesiello, via Lazio, via Palermo, via Trento, via San Leonardo.

Controlli che hanno portato al sequestro, complessivamente, di 220 ovuli di cocaina, pari a circa 211 grammi, 128 grammi di hashish, 11 grammi di marijuana, 4 grammi di eroina per un valore di mercato di circa 15.000 euro, oltre a 4 bilancini di precisione, cospicui quantitativi di sostanze chimiche utilizzate per il taglio dello stupefacente, 31 telefoni cellulari utilizzati dagli spacciatori per tenere i contatti con i consumatori, 4 personal computer nonché il sequestro di 13.000 euro in banconote di piccolo taglio, quale provento dello spaccio.

Le persone arrestate, per lo svolgimento del mercato della droga, oltre a ricorrere ad un cospicuo numero di complici in grado di spostarsi celermente in sella alle proprie biciclette, i cosiddetti “cavallini”, svolgevano anche servizio di “pony express” assicurando, direttamente al domicilio dei propri clienti consumatori, la consegna dello stupefacente, sia in città che in altri Comuni limitrofi della provincia.

Nel corso dell’indagine sono stati identificati e segnalati alla Prefettura di Parma 38 persone per detenzione e consumo di droghe; si tratta per lo più di studenti, professionisti ed imprenditori parmigiani, di età compresa tra 19 e 50 anni. Tali segnalazioni potrebbero comportare, tra l’altro, la sospensione o il divieto di ottenere, in futuro, documenti personali come la patente di guida, il porto d’armi, il passaporto e altro.

Tra i denunciati alla procura della repubblica, uno deve anche rispondere di resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i finanzieri che cercavano di controllarlo.

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