Eutanasia, se ne parla con Beppino Englaro l’8 aprile a Pilastro

Eutanasia, se ne parla con Beppino Englaro l’8 aprile a Pilastro

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Beppino Englaro
Beppino Englaro

“Termini di fine vita – Proposta di legge su testamento biologico ed eutanasia – Suicidio assistito” è il tema dell’incontro che venerdì 8 aprile dalle 17,30 si terrà all’Hotel Ai Tigli a Pilastro di Langhirano. L’iniziativa è promossa da “Exit Italia – Associazione italiana per il diritto ad una morte dignitosa” e “Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica – Radicali Italiani” e arriva in concomitanza con la discussione, avviata dalle commissioni parlamentari della Camera, della proposta di legge di iniziativa popolare su testamento biologico ed eutanasia.

All’iniziativa partecipano Mario Riccio, medico anestesista membro del consiglio direttivo della Consulta di Bioetica Onlus e dell’Associazione Luca Coscioni; Emilio Coveri, presidente e fondatore di Exit Italia – Exit Svizzera Italiana; Silvio Viale, medico dell’Ospedale S.Anna di Torino e presidente del Comitato Etico Scientifico di Exit Italia – Exit Svizzera Italiana, Marco Maria Freddi rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica –  Radicali Italiani; Beppino Englaro, presidente dell’Associazione “Amici di Eluana”, e Marco Longhi, autore del libro “Il viaggio”. Introduce i relatori il coordinatore regionale di Exit – Italia Maurizia Gambarelli.

Nel corso dell’iniziativa verranno proiettati filmati significativi tra i quali quello della Exit Suisse Romande sulla morte volontaria medicalmente assistita – suicidio assistito – praticata in Svizzera, presentati dal responsabile dei Servizi Informatici di EXIT-Italia, Neri Marchisio.

Finalmente le Commissioni Parlamentari Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno iniziato l’esame della Proposta di Iniziativa Popolare – spiega Emilio Coveri – su testamento biologico ed eutanasia. L’ultimo tentativo di discussione è stato nel 2005 e – dopo la vergognosa vicenda di Eluana Englaro e il tentativo fallito di una legge liberticida sul testamento biologico (Decreto Calabrò), nel 2013 con gli amici radicali sono state raccolte oltre  66 mila firme per una Proposta di Iniziativa Popolare per la legalizzazione del Testamento Biologico e dell’Eutanasia nel nostro Paese. Da allora sono stati vani gli appelli per avviare un confronto parlamentare sul tema di Giorgio Napolitano, del presidente della Camera Laura Boldrini, e di circa 250 deputati trasversali ai partiti. A marzo, anche grazie alla protesta di Max Fanelli che ha sospeso le cure, il Parlamento ha iniziato i lavori. Quella che si ripresenta oggi – continua Coveri – è un’opportunità importante sulla quale la cultura laica deve impegnarsi a fondo, considerato che l’oscurantismo cattolico non mancherà di intervenire pesantemente per evitare che i cittadini possano decidere autonomamente sulla propria vita. Parleremo anche della procedura di Morte Volontaria Medicalmente Assistita attuata in Svizzera a cui da anni fanno ricorso anche tanti italiani, costretti ad andare all’estero a morire “in esilio ma con dignità!”.

La proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” è stata promossa dall’associazione EXIT-Italia, dall’associazione Luca Coscioni, dall’Uaar e dal Comitato Eutanasia legale, ed è stata depositata alla Camera dei Deputati il 13 settembre 2013. La proposta verte su quattro articoli in cui vengono specificati i diritti del cittadino sul rifiuto di inizio o prosecuzione di trattamenti sanitari e le modalità in cui si esplicano quest’ultimi; la legge definisce anche le modalità di azione nel caso di soggetti malati che si trovino in condizioni di non poter manifestare la propria volontà. La proposta di legge approfondisce anche le conseguenze per personale sanitario e medico in caso di mancato rispetto della volontà dei soggetti. A oggi, in Italia, chi pratica l’eutanasia rischia fino a quindici anni di carcere, e si rende colpevole di un reato assimilabile all’omicidio del consenziente o all’istigazione al suicidio.

Ad oggi sono 105mila le persone che hanno sottoscritto la campagna per la legalizzazione dell’eutanasia sta crescendo: sono invece 227 i Parlamentari che si riuniscono all’interno dell’intergruppo per la legalizzazione.

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