Polizia municipale di Parma: oltre 2.000 casi di violenza su donne e...

Polizia municipale di Parma: oltre 2.000 casi di violenza su donne e bambini

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imageLa violenza sulle donne è in aumento. Lo dicono i numeri del Nucleo Antiviolenza della polizia municipale di Parma. Si va dallo stalking alle molestie sessuali a donne minori, violenze sessuali a danni di donne adulte, percosse, vittime di calunnia, vittime di telefonate offensive o di maltrattamenti e disagio.

L’attività del Nucleo è stata presentata dall’assessore Cristiano Casa, insieme al commissario Giacomo Fiume e all’ispettore scelto Debora Veluti, responsabile del servizio. “Il tema è delicato – ha affermato l’assessore Cristiano Casa aprendo la conferenza – il lavoro del nucleo spazia in campi molto vasti, che vanno dalla violenza sulle donne alle mancate frequenze scolastiche. Quello svolto dall’ispettore e dai tre agenti del nucleo è un lavoro poco visibile, sotto traccia, ma molto importante per i cittadini in maggiore difficoltà, che qui trovano ascolto e aiuto”.

L’ispettore Debora Veluti ha poi presentato i risultati ottenuti per i 2017 casi trattati in 6 anni di lavoro. Il Nav – Nucleo Antiviolenza della Polizia Municipale – è attivo dal 2009 e si occupa di fornire supporto a donne vittime di reato, tutela dei minori, problematiche familiari e disagio sociale. Un ampio spettro di azione che vede il nucleo operare in stretta collaborazione con i Servizi Sociali Territoriali, i servizi educativi, con le forze di polizia, raccogliere segnalazioni, effettuare indagini sia su iniziativa che su delega dell’Autorità Giudiziaria. Il Nucleo, inoltre, affianca gli agenti di polizia municipale impegnati sul territorio, operando in modo trasversale.

Per l’attività svolta, il Nucleo Antiviolenza della Polizia Municipale, ha ottenuto, nel 2014, il premio nazionale Anci Sicurezza Urbana per “Capacità professionale, delicatezza e risoluzione dimostrati nell’operazione che ha condotto alla messa in carcere (dove si trova tuttora) del persecutore di una donna vittima di stalking”.

“E’ un fatto di cui andiamo fieri – ha commentato la Veluti – perché la signora è tuttora in contatto con noi, ci sentiamo per gli auguri nelle festività, e non si stanca di ripetere che le abbiamo cambiato la vita”. Dai riscontri effettuati risulta, poi, che sono in aumento anche forme di violenza non tangibili, ma per questo non meno gravi, come quella economica e psicologica.

Ecco i dati di sintesi relativi al periodo 2009 – 2015: stalking 42 casi, molestie sessuali a donne minori 8, molestie sessuali a donne adulte 3, violenza sessuale a donne minori 2, violenza sessuale a donne adulte 6, percosse 44, violenza psicologica 32, vittime di calunnia 9, vittime di telefonate offensive 8, vittime di maltrattamenti e disagio 53.

Per quanto riguarda le informative redatte dal Nucleo Antiviolenza, 18 hanno riguardato donne vittime di vari reati quali le percosse, i maltrattamenti in famiglia, calunnie, molestie assillanti, l’induzione alla prostituzione e stalking. Le attività delegate dalla Procura al Nucleo sono riferite all’assunzione, da parte del Nucleo, di informazioni testimoniali, acquisizione di tabulati telefonici e loro analisi, acquisizione di referti medici e attività di indagine specifiche. Le segnalazioni del Nucleo ai Servizi Sociali (area adulti, area minori, area anziani, Centro per le Famiglie) e al SERT (Servizio Tossicodipendenze) al CIM (centro igiene mentale) sono state 40. Le persone che oltre a essere state segnalate ai Servizi Sociali sono state indirizzate anche al Centro Antiviolenza sono state 20.

Numeri freddi, ma che ben definiscono la dimensione di un problema ben lontano dal trovare soluzioni. E per molte donne, ancora nel 2016, le mura di casa più che una protezione sono una prigione, un incubo, spesso un vero e proprio inferno in cui trincerarsi nel silenzio con la speranza in un domani migliore. Che però arriverà soltanto squarciando il muro di omertà e chiedendo aiuto.

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