Centro Traumi di Parma, nessun depotenziamento. L’Aospu rassicura il consigliere regionale Foti

Centro Traumi di Parma, nessun depotenziamento. L’Aospu rassicura il consigliere regionale Foti

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Ospedale Parma - Monoblocco“In riferimento a supposte e paventate voci sul depotenziamento del Centro Traumi e sulla chiusura di alcune specialità, quali ad esempio la chirurgia d’urgenza, uscite in questi giorni sulla stampa, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma precisa, a tutela dei propri pazienti, dei propri professionisti e di tutti i cittadini, che non è in atto alcun depotenziamento del Centro, né tantomeno delle specialità cliniche che lo compongono. Nessuna soppressione, quindi, della chirurgia d’urgenza e nessun ridimensionamento della medicina d’urgenza, neurochirurgia traumatologica ed ortopedia”.

L’Azienda smentisce così, attraverso una nota, le notizie contenute in una interrogazione presentata alla giunta regionale dal consigliere Tommaso Foti (FdI-An), preoccupato dalle insistenti voci relative a un prossimo depotenziamento della struttura.

“Dagli ultimi dati a disposizione, risulta evidente l’importanza del Centro Traumi in tutte le discipline – ribatte l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma -. L’Ospedale Maggiore tratta, infatti, complessivamente il 30% dei traumi dell’area dell’Emilia occidentale, con punte significative relativamente alle ustioni (79%), alla traumatologia toraco-addominale (76%) e alla traumatologia intracranica (39%). La volontà dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, in base alle direttive regionali, si muove quindi esattamente sul versante opposto, ossia di rafforzare un servizio che è polo di riferimento regionale per un bacino d’utenza di oltre 1milione e 200mila abitanti e che svolge una funzione essenziale per le province di Piacenza, Parma, e Reggio Emilia”.

Foti, nella sua interrogazione, aveva parlato di voci che si farebbero “sempre più insistenti, ancorché inspiegabili a giudizio dell’interrogante”, chiedendo quindi al presidente Stefano Bonaccini se fosse “a conoscenza di quanto sopra esposto, ne abbia verificato la veridicità e, in ogni caso, se via sia l’effettiva volontà di ridisegnare la rete di assistenza ai traumi maggiori, nel quale caso si chiede di conoscerne le modalità operative; se gli attuali tre Centri Traumi potranno continuare l’attività con le stesse modalità seguite fin dalla loro costituzione; se la Giunta Regionale intenda, in ogni caso, confermare il ruolo, la funzione e l’attività fino ad oggi svolta dal Centro Traumi di Parma, unico ospedale in Regione dotato … di tutte le specializzazioni necessarie”.

Il Centro Traumi di Parma, ricordava lo stesso Foti, è nato circa vent’anni fa insieme a quelli dell’ospedale Maggiore di Bologna e dell’ospedale Bufalini di Cesena, proprio “con l’intento di razionalizzare modernizzare e rendere più efficace l’assistenza sanitaria ai traumi gravi”. Un’organizzazione che ha ben funzionato “in termini di razionalizzazione delle risorse e di riduzione della mortalità e morbilità per trauma”. Tra l’altro proprio il Centro Traumi di Parma è quello che tratta il maggior numero di casi ogni anno, superando, nell’ordine, Bologna e Cesena.

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