Corruzione e frode fiscale: nei guai un imprenditore e un manager. Sequestrati...

Corruzione e frode fiscale: nei guai un imprenditore e un manager. Sequestrati più di 900 mila euro

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In esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale del Riesame di Parma, i finanzieri della Guardia di Finanza – del Comando Provinciale di Parma e della Tenenza di Fidenza, nell’ambito dell’operazione denominata “Alta infedeltà”, hanno sottoposto a sequestro la somma di circa 912.000 euro nei confronti di A.S., ex dirigente di una multinazionale parmigiana leader mondiale nel settore del “pipeline”, e di M.F., imprenditore di Fidenza (PR), per i reati di corruzione tra privati e frode fiscale.
Il provvedimento costituisce l’esito di una articolata indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma  che ha avuto origine, a sua volta, da una ispezione fiscale avviata dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza nei confronti di una società fidentina operante nel settore della robotica ed automazione industriale, fornitrice della multinazionale parmigiana leader mondiale nel settore del “pipeline”.
Durante il controllo fiscale, l’attenzione delle Fiamme Gialle si era fin da subito focalizzata su presunte consulenze tecnico-commerciali, nel settore della saldatura, del valore complessivo pari a circa un milione di euro, rese da una società con sede a Cipro e conto corrente bancario presso un istituto svizzero e connesse con la realizzazione di macchinari robotici, a loro volta commissionati dalla multinazionale.

In breve, è stato accertato che A.S. rivestiva contemporaneamente tanto la qualità di dirigente del settore saldatura della multinazionale committente della società fidentina, quanto di procuratore della società cipriota e ciò ha destato negli investigatori notevoli perplessità sulla regolarità delle prestazioni fatturate.

L’esecuzione del provvedimento del Tribunale – che avrebbe verosimilmente ostacolato la la prosecuzione dell’attività economica della società fidentina e determinato il congelamento di numerosi conti correnti aziendali e personali –è stata sospesa su iniziativa della stessa Procura della Repubblica di Parma non appena acquisita la disponibilità e l’impegno di A.S. di far rientrare i capitali detenuti sul conto estero. Nei giorni scorsi, pertanto, perfezionatosi il rientro volontario della liquidità detenuta in  Svizzera, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro € 591.000 su un conto corrente intestato ad A.S., acceso su un istituto di credito in Italia.

All’esito dell’attività investigativa posta in essere, la Procura della Repubblica ha concluso le indagini nei confronti di:

– A.S., ex dirigente della multinazionale, per le condotte di dichiarazione infedele, emissione di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte;
– M.F., rappresentante legale dell’azienda fidentina, per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti;
– entrambi, per il reato di corruzione tra privati ai danni della multinazionale, all’oscuro dell’accordo segreto siglato e dell’ingente somma di denaro elargita negli anni al proprio dirigente dal fornitore fidentino, che ha così potuto contare su un uomo di “fiducia” stabilmente inserito nell’organigramma del suo maggior cliente (provvigioni pari al 20% circa del prezzo del bene acquistato).

 

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