“La Signora delle Comete”, Parma e la missione Rosetta in un romanzo...

“La Signora delle Comete”, Parma e la missione Rosetta in un romanzo di Tommaso Tirelli

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“La Signora delle Comete – Intrighi e misteri della missione spaziale Rosetta” è l’intrigante titolo del romanzo firmato dall’ingegnere Tommaso Tirelli, fresco di stampa da Edizione Dedalo e già in tutte le librerie. Protagoniste assolute di un testo da leggere tutto d’un fiato sono una scienziata, un’importante missione spaziale, una morte misteriosa, le vie e le campagne di Parma.

Amalia, questo il nome della protagonista, è un’ingegnere dell’Università di Parma impegnata nella missione spaziale Rosetta che si trova inaspettatamente a dover fronteggiare intrighi umani (e misteri cosmici) rivestendo un po’ impropriamente i panni di un investigatore da romanzo giallo. Certo non le mancano curiosità, capacità analitica e metodo d’indagine, essendo una scienziata di grande caratura ed esperienza.

Il rimando è ad una Amalia in carne ed ossa, la Professoressa Amalia Ercoli Finzi, protagonista italiana della missione europea Rosetta che con successo ha portato della strumentazione umana sul dorso di una cometa a 500 milioni di chilometri dalla Terra. L’emerita scienziata ha avuto il difficile e affascinante compito di progettare uno dei più interessanti strumenti scientifici montati sul lander che, dopo un viaggio lungo dieci anni, è atterrato sul nucleo della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko il 12 novembre 2014.

La superficie della cometa è stata “grattata” dalla trivella robotica concepita da Amalia per raccogliere informazioni circa la sua natura: per la cometa è stata l’esperienza più nuova da 4,5 miliardi di anni, ovvero da quando si è formata insieme al Sistema Solare iniziando il suo peregrinare nel cosmo restando al buio e al freddo, salvo nei rari momenti di avvicinamento al Sole quando possiamo vederne la meravigliosa e lunghissima coda.

Quella di Amalia è stata una sfida tecnologica e umana così avvincente che ha dato lo spunto a Tommaso Tirelli, ingegnere milanese classe 1976 la cui famiglia ha origini parmigiane, a colorarne il racconto a tinte gialle, aggiungendo intrigo e mistero ad una vicenda che già di per sé ha a che fare un grande mistero, se non il più grande: la ricerca dell’origine della vita nel Sistema Solare.

Rispetto ai fatti reali, l’autore del romanzo definisce contorni diversi, sposta i luoghi in un microcosmo a lui caro, che parte da Parma e passa da Sant’Andrea Bagni, e dà vita a eventi inattesi, offrendo al personaggio che porta lo stesso nome di Amalia l’occasione di svelare una singolare determinazione nella ricerca della verità.

Perché uno scienziato della Missione muore non appena la sonda tocca il suolo del nucleo della cometa? Cosa si è scoperto grazie ai dati raccolti dalla trivella?  La ricerca dei mattoni della vita nel Sistema Solare è forse arrivata a un punto di svolta.

In sottofondo c’è un pezzo della storia della famiglia dell’autore, rimaneggiata con fantasia. La protagonista del romanzo vive con l’anziana sorella in una casa del centro di Parma e contrappone il suo piglio razionale e la sua disinvoltura in ambienti scientifici internazionali all’atteggiamento più provinciale e casalingo della sorella, focalizzata solamente sulla riuscita delle ricette di cucina tradizionale e su quello che possono pensare i vicini di casa. Il ricordo di una certa nonna Elvina, musa ispiratrice di pittori di Salsomaggiore (ricordo vero dell’Amalia reale, che ha dunque anche lei un po’ di Parma nel sangue), e le vecchie lettere dell’amato Conte Cavalli di Torricella (fantasia dell’autore) incitano la protagonista a perseguire la sua personalissima battaglia di affermazione femminile. Lungo un percorso di ricerca ad ostacoli si rafforzano in lei una passione singolare e una determinazione disarmante nel mondo delle macchine e della tecnologia tipicamente appannaggio maschile.

Nel lessico familiare divertente e nella leggerezza del mondo degli altri personaggi che circondano la protagonista si compie una benevola presa in giro del modo di pensare di ingegneri e scienziati, che devono sempre analizzare e scomporre tutto, a volte dimenticando che certe emozioni hanno ben poco di razionale. Ma il personaggio più divertente, spinto fino alla caricatura, è quello del Rettore dell’Università di Parma, governato da un’irrefrenabile desiderio di offrire una vetrina internazionale “a quelli di Parma”.

A fare da controcanto ad un romanzo che in fin dei conti non si prende molto sul serio, in postfazione è riportata una conversazione con la professoressa Amalia Ercoli Finzi, che approfondisce i temi e ripercorre le tracce più salienti dell’incredibile avventura dell’esplorazione spaziale e in particolare della missione Rosetta.

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