Parmense: residenti a quota 450mila (62mila gli stranieri), il più vecchio ha...

Parmense: residenti a quota 450mila (62mila gli stranieri), il più vecchio ha 108 anni

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Sono circa 450 mila gli abitanti del Parmense al 1° gennaio 2018, in crescita di 1.651 unità (+0,37%) rispetto all’anno precedente. Ma la crescita – sia pur modesta – non è certo merito della natalità. Anzi, questo è un tasto più che dolente. Gli stranieri sono circa il 13,8% del totale, ben 61.921,  con un incremento di 1.369 persone. Lo dice l’ufficio statistica della Provincia, che ha presentato i dati con il delegato Paolo Bianchi e la funzionaria Monica Cavalli.

I dati ci confermano la tendenza in atto negli ultimi 4 anni: il ritmo di crescita è modesto, il saldo naturale negativo (nascite – decessi) non viene compensato dal saldo migratorio, che è fortemente diminuito, probabilmente per il perdurare della crisi economica – spiega Monica CavalliOrmai da 8 anni le nascite diminuiscono nella nostra provincia, ed è sicuro che questa dinamica è destinata a proseguire, visto che la quantità di donne in età riproduttiva continuerà a calare in futuro per molti anni. Infatti le numerose baby boomers nate negli anni ’60 sono ormai uscite dall’età feconda, e le donne nate negli anni successivi sono numericamente molto inferiori. Quindi, anche ipotizzando un valore costante del numero medio di figli per donna, si avrà comunque una costante diminuzione delle nascite”.

A livello regionale l’aumento della popolazione è ancora più lento (0,08%) e a livello nazionale addirittura la popolazione cala di quasi 100 mila residenti (-0,16%) rispetto al 2017 (stime Istat), dopo anni di crescita rilevante dall’inizio degli anni 2000 fino al 2013.
Fino a novembre 2017 il Parmense presentava un saldo naturale negativo di 1.433 persone. Prosegue la diminuzione delle nascite, in calo del -3,9% rispetto all’anno precedente (-143 bambini). In effetti, per trovare un saldo naturale positivo nel Parmense bisogna risalire al 1972. Mentre fino al 2012 questa diminuzione veniva ampiamente compensata da una immigrazione molto sostenuta, negli ultimi anni la crisi economica ha fatto diminuire i flussi in ingresso e aumentare quelli in uscita, anche di cittadini italiani; basti pensare che il numero degli emigrati italiani, a livello nazionale, è più che triplicato, passando da 36mila del 2007 a 115mila del 2016.

A livello territoriale, l’aumento che si riscontra a livello provinciale è quasi completamente spiegato dall’aumento del comune di Parma, che è ormai, in modo piuttosto netto, il 2° comune più popoloso della Regione, dopo Bologna, con circa 10.000 abitanti in più di Modena. L’area extra capoluogo nel suo complesso presenta al 1° gennaio 2018 una popolazione quasi uguale a quella dell’anno precedente, con una crescita di sole 32 persone. La popolazione complessiva diminuisce, nell’ultimo anno, in 24 comuni su 45.

I decrementi maggiori si registrano nei centri della fascia montana, come da vari anni a questa parte: Valmozzola (-3,6%), Tornolo (-2,8%), Monchio (-2,4%). In calo anche alcuni comuni di pianura. Le diminuzioni maggiori a Felino (-1%), Busseto e Mezzani (-0,9%), Roccabianca (-0,8%).

Inaspettatamente gli aumenti percentuali più significativi si registrano in area montana:  a Palanzano (+1,8%), seguito da Calestano (+1,3%), e Terenzo (+0,8%). Gli altri comuni in crescita sono soprattutto il Capoluogo, che da solo fa rilevare un aumento di 1.619 residenti (+0,8%) e quelli della sua cintura: Montechiarugolo (+1%), Sorbolo (+0,9%), Colorno (+0,8%).

La popolazione straniera al 1° gennaio 2018 ammonta a 61.921 persone, il 13,8% del totale, con un aumento rispetto all’anno precedente di 1.369 persone, pari al +2,3%. Ormai da alcuni anni si registrano percentuali modeste di crescita degli stranieri, molto inferiori a quelle che si erano rilevate a partire dal 1995 per circa 15 anni, con punte, in alcuni anni, del 20% annuo di aumento. E’ l’aumento degli stranieri a spiegare la maggior parte della crescita della popolazione complessiva a livello provinciale.

Va inoltre considerato anche che una quantità ormai notevole di stranieri acquisisce la cittadinanza italiana, anche a causa del raggiungimento del 18° anno di età da parte di quote sempre più ampie di persone nate in Italia da genitori stranieri. Nel complesso in provincia di Parma siamo passati dalle 1.021 acquisizioni nel 2012 alle 2.416 nel 2016 (ultimo dato Istat disponibile). Le più alte percentuali di crescita di popolazione straniera si verificano nei comuni montani o dell’alta collina (in ordine decrescente Palanzano, Varsi, Calestano, Albareto, Bardi), tutti con aumenti superiori al 10% nell’ultimo anno. In 16 comuni su 45 si rileva, invece, nell’ultimo anno una diminuzione degli stranieri.

La più alta incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si registra nei comuni di Langhirano (20,7%), Calestano (20,1%) e Colorno (17,4%), che anche nel 2017 erano ai primi 3 posti. Anche alcuni comuni di montagna e di alta collina raggiungono percentuali di presenza straniera piuttosto alte, a differenza della generalità di queste zone altimetriche: ad esempio, Tizzano Val Parma (12,5%), Palanzano (10,8%), Neviano degli Arduini (10,6%) e Berceto (10,4%).

Tra le cittadinanze più numerose, al primo posto ci sono i Rumeni (in crescita rispetto al 2017, +6,4%), seguiti a breve distanza dai Moldavi, diminuiti, invece, del -3,1% e dagli Albanesi (-0,9%). In calo anche i Marocchini (-1,7%). In crescita pure gli stranieri provenienti dalla Nigeria +13,1%, dal Pakistan +10,2% e dalla Cina +6,9%.

Tornando alla popolazione complessiva, crescono nell’ultimo anno anche i numeri delle scuole: alla scuola primaria, età 6-10, ci sono 111 unità in più, +0,5%; alla scuola media, età 11-13, ci sono 313 residenti in più, +2,7%; nella scuola superiore, età 14-18, infine, 337 persone in più, +1,8%. Calano, invece, le prime fasce d’età scolari, la 0-2 (asili nido) e la 3-5 (scuola dell’infanzia),  rispettivamente del -2,3% e del -0,9%.

Gli anziani da 75 anni in avanti continuano ad aumentare, e raggiungono il numero di 56.315. Tuttavia, il ritmo di incremento negli ultimi 4 anni è in diminuzione, e nell’ultimo anno si registra una crescita solo del +0,2%. Cresce, invece, in modo più consistente la fascia degli 80 anni e oltre, ormai definiti “grandi anziani”, che nella nostra provincia arriva a rappresentare il 7,7% della popolazione complessiva, raggiungendo il numero di 34.572 (+1,2%), un aumento in linea con gli ultimi 4 anni.

Infine, una curiosità: la persona più anziana della provincia ha 108 anni, risiede a Parma ed è un uomo. Seguono altre 3 donne di 107 anni, 1 ancora a Parma, le altre 2 a Collecchio e Montechiarugolo.

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