Rifugiati vigili su Happy bus e a scuola, Lega: sicuri dell’identità e...

Rifugiati vigili su Happy bus e a scuola, Lega: sicuri dell’identità e dei precedenti penali?

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Qualcuno dovrebbe spiegare al sindaco Pizzarotti che i servizi per l’infanzia servono ai bambini e non ai suoi esperimenti di ingegneria sociale per l’integrazione degli immigrati irregolari”. Così il Gruppo della Lega in Consiglio comunale – che conta due deputati come Laura Cavandoli e Maurizio Campari, oltre al capogruppo Emiliano Occhi e alla vicepresidente dell’aula, Carlotta Marù – introduce l’interrogazione sull’utilizzo di richiedenti asilo nel servizio di trasporto scolastico Happy Bus rivolto ai bimbi tra i 2 anni e mezzo e i 14 anni e nella vigilanza davanti alle scuole un tempo affidata ai nonni-vigile dell’Auser.

Nell’interrogazione si chiede al sindaco quanti siano i migranti coinvolti, quali le loro mansioni, se parlino o meno l’italiano, che formazione specifica abbiano, se siano stati verificati eventuali  precedenti penali, se sia previsto un supervisore, perché la presenza e attività dei richiedenti asilo non è stata inserita nel Regolamento del servizio Happy Bus e perché non sono stati preventivamente informati i genitori.

“I richiedenti asilo – prosegue il Gruppo del Carroccio –, non sono rifugiati, ma sono migranti entrati illegalmente nel Paese e sono in attesa di sapere se l’Italia gli riconoscerà protezione umanitaria. Cosa che riguarda solo una minoranza di loro. Nella maggior parte dei casi, non si sa nemmeno chi siano veramente e alla fine dovranno essere espulsi”.

Nel 2017 – ricords sempre la Lega – sono state presentate in Italia 130.119 richieste di protezione internazionale, ne sono state esaminate 81.527 e ne sono state rigettate quasi il 60%. Tutte queste persone dovranno lasciare l’Italia.

Se e quando ad alcuni di loro sarà riconosciuto che sono veri rifugiati – aggiungono i consiglieri leghisti –  sarà giusto e lecito coinvolgerli in attività anche sociali come ogni cittadino italiano, ma fino ad allora non possono e non devono svolgere lavori delicati come i servizi a disabili e bambini o togliere lavoro ai parmigiani come con i nonni-vigile o i lavoratori dell’Happy Bus”.

Prima il Centro estivo per i ragazzi disabili, adesso la vigilanza scolastica e l’Happy Bus – concludono  – il Comune continua ad utilizzare i richiedenti asilo nei servizi rivolti a soggetti fragili e bisognosi di attenzione particolare al posto di lavoratori formati e qualificati. Sta iniziando a diventare un’abitudine preoccupante: i servizi sono previsti per i parmigiani e sono pagati dai parmigiani”.

Stando alla Lega, dunque, sembrerebbe già in corso il processo di sostituzione sociale anziché quello di integrazione.

2 COMMENTI

  1. A quando altrettante opportunità di lavoro e integrazione per gli italiani? 

    Visto che da ormai sette anni questa Amministrazione si dà da fare solo per immigrati vorremo sapere quando farà altrettanto per gli italiani. Lungi da me ogni idea di razzismo, ricordo progetti per disoccupati e inoccupati pubblicizzati dalla stessa Amministrazione che sono finiti nell’oblio. 

    C’è poi un aspetto di rilievo: i richiedenti asilo parlano italiano correttamente tanto da poter avere un buon rapporto ed entrare nella loro funzione, avere rapporti sociali? Hanno anche nozioni di educazione stradale? Al momento non è possibile saperlo.

    L’Amministrazione si è fatta carico di questi aspetti? A quali costi e chi se ne occupa?

    Marco Alfredo Arcidiacono

  2. La scuola è la prima realtà multietnica della nostra società ed in essa si attua giorno per giorno l’integrazione – che a parole tutti dicono di volere. Non si comprende quindi dove sia il problema di affiancare i “nonni vigile” con alcuni richiedenti asilo per aiutare i bambini nell’attraversamento della strada, anzi ci pare proprio che si stia trascendendo il imite. Giudichiamo viceversa un fatto positivo che insieme ai volontari dell’Auser il servizio sia svolto da persone che si prestano a fare una cosa utile per la comunità che le accoglie. 

    Peraltro i leghisti e le destre che oggi gridano allo scandalo, sono quelli che altre volte accusano i richiedenti asilo di non fare nulla di utile per la comunità: una bella coerenza, non c’è che dire. 

    Ma c’è un altro aspetto che oggi vogliamo sottolineare. Queste uscite sui richiedenti asilo da parte della Lega  – per il resto praticamente assente dal dibattito in Consiglio comunale da dopo il 4 marzo – insieme alle esecrabili affermazioni sul XXV aprile di pochi giorni fa, sembrano parte di una precisa strategia mediatica che punta a costruire il consenso non tanto con azioni concrete nell’interesse della città, ma con ambiguità come quelle lette in questi giorni che non portano alcun beneficio ai cittadini. 

    Siamo certi però che Parma sia una città orgogliosamente solidale, capace di affrontare i propri problemi nel rispetto dei diritti di tutti e della legalità.
    Come PD sosterremo le iniziative che aiutano le persone a costruire una migliore convivenza.

    Daria Iacopozzi
    Sandro Campanini
    Lorenzo Lavagetto

    (Gruppo consiliare Pd)

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