Parma, il bello addormentato cade a Vercelli (1-0): alle ortiche il secondo...

Parma, il bello addormentato cade a Vercelli (1-0): alle ortiche il secondo posto

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PRO VERCELLI – PARMA 1-0

Marcatori: 50′ Castiglia

Pro Vercelli (4-3-3): Pigliacelli; Ghiglione, Gozzi, Bergamelli, Mammarella; Germano, Vives, Castiglia; Bifulco (72′ Alcibiade), Reginaldo (83′ Raicevic), Gatto (62′ Rovini). A disposizione: Marcone, Ivan, Berra, Konate, Alex, Da Silva, Pugliese, Jidayi, Paghera. All. Grassadonia

Parma (4-3-3): Frattali; Mazzocchi (17′ Dezi), Iacoponi, Sierralta, Gagliolo; Gazzola, Vacca, Barillà; Siligardi (62′ Ciciretti), Calaiò, Baraye (69′ Ceravolo). A disposizione: Dini, Nardi, Anastasio, Scavone, Di Gaudio, Frediani, Insigne. All. D’Aversa

Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata

Assistenti: Manuel Robilotta di Sala Consilina e Davide Imperiale di Genova; quarto uomo, Paride De Angeli di Abbiategrasso

Note: ammoniti Castiglia, 87′ Raicevic, 92′ Ciciretti

 

Due sono le certezze di questo Parma: quando va sotto non recupera e quando è chiamato a fare risultato va in ansia da prestazione. Così a Vercelli finisce con l’ennesima occasione buona gettata alle ortiche. I padroni di casa trovano 3 punti d’oro per la salvezza con la rete di Castiglia a inizio ripresa, i crociati si complicano non poco un cammino che per disgrazia altrui sembrava essere un po’ più facile del previsto. Sfuma il secondo posto in solitaria, ma per fortuna sempre seconda piazza è. A poco serve recriminare sugli assenti o sulle occasioni sprecate quando fino al 60′ sul taccuino non si legge ancora nulla di che.

Al Silvio Piola di Vercelli una cosa era certa: il pareggio non serve a nessuno. Il Parma deve approfittare del naufragio del Palermo nella laguna veneziana, i padroni di casa ultimi in classifica devono trovare punti in chiave salvezza. Di fronte così due moduli quasi speculari e piuttosto offensivi, modello 4-3-3. Roberto D’Aversa, vista l’affollata infermeria (Da Cruz, Di Cesare, Lucarelli, Munari e Scozzarella) e gli uomini a mezzo servizio (Dezi e Scavone), deve fare di necessità virtù e ripropone Mazzocchi in difesa sulla destra con Sierralta centrale al fianco di Iacoponi e Gagliolo a completare il reparto, spostando così Gazzola sulla mediana con Vacca regista e Barillà a portar su palloni. In avanti, confermato Calaiò centrale, ci sono l’esperienza e la profondità di Siligardi e la rapidità di gambe di Baraye. Tra le difficoltà di oggi, anche il sintetico del Piola sempre poco gradito ai crociati oggi in maglia rossa.

Sull’altro fronte Grassadonia non può far calcoli e deve gettare tutto nella mischia, a partire dall’ex gialloblu Reginaldo al centro dell’attacco, con ai fianchi Bifulco e Gatto. Germano, Vives e Castiglia agiscono in una mediana piuttosto aggressiva, mentre in difesa occhio a Mammarella.

Dopo aver ricordato con un minuto di silenzio l’ex portiere della Pro Vercelli Silvio Lamberti, si parte con i piemontesi subito proiettati in avanti. Al 2′ Reginaldo colpisce di testa su cross di Vives, ma il pallone è centrale e non preoccupa Frattali. Al 12′ ancora la Pro Vercelli in attacco, ma la rovesciata di Castiglia – che scopre così di non essere Ronaldo – è debole e la sfera finisce a Frattali. Al 15′ un’altra tegola per D’Aversa che deve rinunciare anche a Mazzocchi per un problema muscolare, sostituito da un Dezi non in perfette condizioni che rimanda Gazzola nella posizione di terzino destro.

Il Parma fatica a trovare la posizione e a costruire qualcosa di concreto, la Pro Vercelli continua a pressare su una linea difensiva crociata che non sembra solidissima. Tanto che al 18′ i padroni di casa esultano per il gol di Gatto. L’arbitro Sacchi però annulla per evidente fuorigioco: sul cross di Germano si era infatti avventato Castiglia, dimenticato dai difensori ospiti, che ha colpito in maniera scoordinata, costringendo così Gatto a deviare la sfera sulla linea, ma in posizione irregolare. Che qualcosa non funzione soprattutto nel centro della difesa del Parma è confermato anche al 22′, quando Reginaldo si libera bene e serve al centro dell’area Gatto che, tutto solo, non arriva per un soffio all’appuntamento con il pallone e l’azione sfuma.

Gli uomini di D’Aversa, dopo un tentativo di cross basso di Baraye ribattuto da Pigliacelli al 20′, si fanno vedere soltanto al 23′ e solo grazie all’errore di un difensore piemontese, il cui rinvio finisce per servire quella vecchia volpe di Siligardi, il cui sinistro finisce però alle stelle. Il resto di un primo tempo noioso ed avaro di emozioni è tutto in un tiro da distanza siderale, al 33′, di Vives che Frattali para senza battere ciglio. La partita s’impantana in un centrocampo che non trova idee e soprattutto varchi, ma nella prima frazione di gioco a prevalere è certamente una Pro Vercelli che sente il freddo dell’acqua alla gola.

La ripresa inizia con Pigliacelli chiamato ad uscire per togliere il pallone prima che arrivi a Calaiò, ma sono i piemontesi – che già avevano bussato alcune volte dalle parti di Frattali – a trovare la rete del vantaggio. Un gol pesantissimo che gela il settore occupato dai tantissimi tifosi arrivati da Parma con la convinzione di agguantare la seconda piazza in solitudine. Tutto nasce al 50′ da un lancio di Bifulco per Gatto che di testa serve al centro l’accorrente Castiglia, il quale prende il tempo sia a Dezi sia a Sierralta ed infila Frattali.

Parma in bambola e Pro Vercelli in cattedra, ringalluzzita dal vantaggio comunque meritato. Al 56′ così è l’ex Reginaldo a colpire la traversa dopo una bella azione personale che lo ha portato a saltare anche Iacoponi. E al 58′ è Gatto a tirare verso la porta di Frattali, ma il pallone finisce sul braccio di Gazzola: l’arbitro ritiene tutto involontario e lascia correre nonostante le proteste. Il Parma evidentemente non c’è, la reazione è in un tiro di Siligardi più alla “vediamo come va”, con sfera fuori. E fuori va anche l’attaccante crociato, richiamato in panchina per far posto ad Amato Ciciretti.

Ma è sempre la Pro a fare gioco e il neo entrato Rovini (al posto di Gatto), al 66′ spaventa tutti con un bolide dal limite che Frattali deve parare in due tempi. Con Ciciretti ancora fuori dalla gara e un Calaiò troppo solo e guardato a vista per combinare qualcosa, D’Aversa si gioca subito anche l’ultima sostituzione con Ceravolo al posto di un evanescente Baraye. Il neo entrato si fa subito vedere con una sorta di tiro cross che sfiora la traversa e Grassadonia – privato di due collaboratori dall’arbitro Sacchi, rei di protestare dalla panchina – capisce che è il momento di coprirsi: si passa al 3-5-2 con il difensore Alcibiade al posto dell’attaccante Bifulco.

I padroni di casa arretrano un po’ il baricentro e il Parma capisce che è ora di reagire, di scuotersi dalla catarsi in cui si è cacciato per tutta la gara. Al 74′ è Ciciretti a suonare la carica, con un bolide sull’esterno della rete. Al 76′ anche Calaiò prova ad imitare Ronaldo con una rovesciata in area, ma la palla finisce a Dezi appostato sul secondo palo sul quale Pigliacelli esce alla disperata facendo sfumare l’azione.

Al 79′ forse l’occasione più limpida per il Parma. Tutto nasce da un lungo cross di Gazzola, sul quale si avventa Calaiò che colpisce di testa, la sfera rimbalza per terra e a portiere battuto termina d’un soffio sopra la traversa. Il Parma non ha più tempo e lo sa, quindi l’assalto adesso è continuo. Un assedio sulla trequarti dei padroni di casa che difendono con i denti il vantaggio. All’82’ il Parma è di nuovo a un passo dal gol, questa volta con Ciciretti che al volo spedisce all’incrocio dei pali dove però vola Pigliacelli a sventare la minaccia in corner con l’aiuto del palo. Una parata che vale un gol o poco meno.

Nel finale azioni convulse, ma nessuna vera occasione. Al Parma non bastano i 6′ concessi dall’arbitro per raddrizzare una giornata storta e alla fine non resta che mandare giù l’ennesimo amaro calice, pensando che bello sarebbe stato se… Fortuna che anche il Frosinone è caduto a Cesena.

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