Rapinavano le banche con le tute da militi del 118: arrestata banda

Rapinavano le banche con le tute da militi del 118: arrestata banda

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Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno eseguito a Napoli un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico di tre indagati partenopei: concorso in rapina aggravata, in sequestro di persona e  in porto di armi i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Parma.

Le indagini iniziavano il 22 settembre 2017 allorquando  veniva svaligiata la filiale di Colorno, in provincia di Parma, della Banca di Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana Rivarolo Mantovano. Quel pomeriggio di venerdì due banditi,  il primo dei quali con indosso una tuta della Croce Rossa,  in prossimità dell’orario di chiusura, si introducevano in rapida successione all’interno dell’istituto di credito. Quindi, minacciandoli con un taglierino cutter, intimavano agli impiegati di rimanere immobili ed al  direttore  di aprire la cassaforte ed inserire i codici per lo sblocco dello sportello ATM. L’ingresso di tre clienti non induceva a desistere i due rapinatori: minacciati anche quest’ultimi, i malviventi rinserravano tutti in bagno  al fine di garantirsi una agevole fuga con il  ragguardevole bottino di circa 17 mila euro a bbordo di un auto ove li attendeva il terzo correo.

Gli approfondimenti investigativi, cui hanno concorso i militari della Compagnia di Fidenza, si concentravano proprio sull’abbigliamento usato da uno dei malviventi: la tuta della Croce Rossa. Il campo di ricerca veniva esteso a livello nazionale ed emergeva che modalità esecutive similari potevano riscontrarsi in almeno tre episodi relativi ad altrettante rapine consumate rispettivamente:

  • il 13 marzo 2017 a Parma in danno del Banco Cooperativo Emiliano;
  • il 5 maggio 2017 a Foggia in danno della Banca Popolare Pugliese;
  • il 16 giugno 2017 a Marmirolo in provincia di Mantova della filiale di UBI BANCA.

Il certosino lavoro degli investigatori dell’Arma di Parma, sviluppato anche incrociando gli elementi informativi ed i dati investigativi riscontrati dai colleghi delle sedi in cui le altre rapine erano state portate a termine, consentiva di acquisire gravi indizi di reità a carico degli odierni indagati, tutti partenopei, due cinquantenni ed un quarantenne, con precedenti specifici. E’ emerso che  per la fuga i malviventi avevano utilizzato, almeno per le rapine commesse nel parmense, come documentato dalle telecamere O.C.R., la medesima auto, sovrapponendo alla targa reale una fittizia ed impedendo in tal modo di risalirne alla proprietà.

Complessivamente i colpi nelle quattro banche hanno fruttato 250 mila euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Parma, Mattia Fiorentini, condividendo il quadro indiziario prospettato dal Pubblico Ministero Daniela Nunno, ha disposto la custodia cautelare in carcere dei rapinatori. Arrestati nel quartiere Sanità del capoluogo campano due dei rapinatori mentre il terzo è stato fermato a Melito di Napoli.

I tre sono attualmente detenuti nel carcere del capoluogo campano di Poggioreale.

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