Stipendi in ritardo al Baistrocchi, durissimo scontro fra sindacati e azienda

Stipendi in ritardo al Baistrocchi, durissimo scontro fra sindacati e azienda

1061
0
CONDIVIDI

Sindacati sul piede di guerra per il ritardo nel pagamento degli stipendi all’Istituto Termale Baistrocchi di Salsomaggiore, salvato dalla chiusura un paio d’anni fa quando venne acquisito dalla Adg srl. E denunciano che i debiti ereditati dal Consorzio Termale pubblico erano veramente pesanti, ma anche che in questo biennio di presenza di soggetti privati si è potuto assistere a stipendi erogati sistematicamente in sempre maggiore ritardo (15/20 giorni dopo la scadenza contrattualmente prevista) oltre al fatto che sono stati decurtati unilateralmente (sia pur vero per un modesto importo) con l’obiettivo dichiarato sia di ridurre le spese fisse del personale sia per riportare il più vicino possibile alla scadenza naturale l’erogazione salariale.

Come se ciò non bastasse, venerdì le organizzazioni sindacali FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS sono state informate del fatto che “a causa di spese impreviste sui capitoli manutentivi, non prorogabili in quanto necessarie per garantire l’esercizio della struttura, che hanno gravato su di un periodo già tradizionalmente difficile in termini di flusso di cassa, ADG non è riuscita a corrispondere la mensilità di gennaio entro il mese successivo la maturazione, fatto salvo però il regolare versamento contributivoe che “è comunque intenzione della Società corrispondere le spettanze di gennaio entro il più breve tempo possibile, non appena chiusa l’analisi dei flussi di cassa che possano permettere l’operazione.”

I sindacati lamentano quindi che la scadenza della retribuzione dei dipendenti sia considerata l’unica tranquillamente aggirabile per le più disparate motivazioni e che questo ulteriore ritardo impatta ancora più negativamente sui dipendenti.

A questo punto – sottolineano ancora le sigle di categoria – viene naturale chiedersi quali possano essere le prossime spiacevoli strategie da adottare sempre sulle spalle dei lavoratori così come se l’avvicendarsi di tutta una serie di manager e altre figure sia veramente in grado di portare risvolti positivi.

Indubbiamente un momento difficile, ma è pur vero che il termalismo salsese soffre molto e non riesce ad emergere da quando il servizio sanitario ha chiuso i rubinetti. Un settore costantemente drogato dalla presenza del pubblico nelle compagini societarie, spesso chiamato a ripianare i bilanci con i soldi anche dei cittadini che alle terme preferiscono le piste da sci.

LA REPLICA

Durissima la replica della dirigenza del Baistrocchi che di fatto apre ad uno scontro frontale con il sindacato, difficilmente sanabile.

Puntuali e simpatici come gli esattori delle tasse, i sindacati lanciano l’ennesimo allarme sul Baistrocchi. Dimenticandosi che senza l’intervento di ADG, a quanto dichiarava l’allora Commissario straordinario del Baistrocchi, Il Centro Termale avrebbe tranquillamente chiuso i battenti il 31 dicembre 2015, di fronte ad una difficoltà transitoria, come già avvenuto altre volte, per qualche ragione elettorale, il sindacato unito manifesta le sue preoccupazioni. Occorre  precisare che Adg ha sempre pagato stipendi e contributi e continuerà certamente a farlo  e Ha investito a Salsomaggiore i propri soldi quando nessuno scommetteva ne sul Baistrocchi ne sulla città.  Essendo Adg una società seria non deve nascondere le difficoltà che si incontrano a Salsomaggiore, e in particolare in questo specifico periodo dell’anno, ma sta moltiplicando gli sforzi per onorare i propri impegni con tutti, in primis coi dipendenti e collaboratori, come ha sempre fatto.

Non ci sarebbe niente di male nell’atteggiamento del sindacato: in un corretto gioco delle parti, i rappresentanti dei lavoratori devono avere rapporti dialettici con la proprietà. Dispiace però constatare che esistono, per questi sindacati, proprietà e proprietà. Insomma non tutti i padroni sono uguali. Si spiega solo così il fatto che, se succede qualcosa al Baistrocchi, si fa presto a indignarsi o a allarmare l’universo mondo scrivendo sul giornale, meglio se sotto elezioni. Se invece per anni si assiste, ad esempio, al saccheggio della società termale del comune o alla chiusura di importanti alberghi termali,  alcuni dei medesimi sindacati non proferiscono parola e trovano dignitoso fare finta di niente, alla faccia dei diritti dei lavoratori. Sempre questi campioni della legalità non considerano, poi, che tenere aperto a febbraio a Salsomaggiore, con l’aria che tira, è una impresa che meriterebbe una nota di merito: no, meglio elucubrare sulle prossime eventuali sventure del Baistrocchi. 

Cavalcare l’onda elettorale per seminare il panico tra i lavoratori e nell’indotto è una idea brillante come schiantarsi a 200 all’ora contro un muro. Ma questa gente non lo può capire. E allora, nelle situazioni difficili, chi ha testa deve mettercela. Chi non ce l’ha puo’ fare carriera nel sindacato.

Francesca Gambarini 
General manager Terme Baistrocchi 

Nessun commetno

Lascia una risposta: