Gomitata al volto, un altro agente aggredito nel carcere di Parma

Gomitata al volto, un altro agente aggredito nel carcere di Parma

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Un agente della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di via Burla è stato aggredito nel pomeriggio da un detenuto albanese. Una gomitata al volto con conseguente trauma facciale per l’agente “reo” di accompagnare lo straniero in infermeria, dopo che si era ferito in una rissa. Al pronto soccorso del Maggiore la prognosi è stata di 5 giorni, ma poteva andare ben peggio. Per il ministro Andrea Orlando non ci sono emergenze nel carcere di Parma – sovraffollato e sotto organico – ma in appena due giorni ben due agenti della Penitenziaria sono stati aggrediti da detenuti.

La denuncia, questa volta, arriva dal segretario nazionale del Sappe, Francesco Campobasso, e da quello regionale Errico Maiorisi, che in più occasioni ha gridato con forza quanto accade all’interno di quelle mura. Tutto è iniziato – spiega il sindacato della Penitenziaria in una nota – dopo una colluttazione tra due detenuti, uno di nazionalità italiana e l’atro albanese. Lite subito sedata dal personale di Polizia penitenziaria. Il detenuto straniero, mentre stava raggoungendo l’infermeria, ha poi colpito anche l’agente con una gomitata al volto, ma è stato prontamente bloccato dagli altri uomini in divisa.

Un ulteriore e gravissimo episodio che ripropone temi più volte affrontati e che denotano le difficoltà gestionali di alcuni soggetti detenuti e della precarietà nel riuscire a garantire i livelli minimi di sicurezza – sottolineano Campobasso e Maiorisi -. Siamo veramente stanchi di come si profetizzino politicamente tutta una serie di positivi risultati nella gestione della detenzione, mentre di fatto altro non si è andati che ad una apertura delle camere detentive per molte ore al giorno dove senza la possibilità di poter lavorare ed essere impegnati è facile che dall’ozio del passare del tempo possano crearsi contrasti e dissapori tra la popolazione detentiva”.

Il sindacato  Sappe, quindi, oltre ad esprimere “vicinanza al collega rimasto ferito, continua a denunciare “le difficoltà lavorative in essere presso la struttura parmense dove, la mancanza di un Direttore in pianta stabile e il mancato trasferimento dell’esubero della popolazione detentiva da parte dei superiori uffici, stanno provocando al personale di Polizia penitenziaria“.

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