Alluvione del Baganza, avviso di fine indagine al sindaco Pizzarotti

Alluvione del Baganza, avviso di fine indagine al sindaco Pizzarotti

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La Procura della Repubblica di Parma ha chiuso le indagini sulla disastrosa alluvione del Baganza del 13 ottobre 2014. A darne notizia è lo stesso sindaco Federico Pizzarotti, che proprio oggi ha ricevuto l’avviso di fine indagini. “Un fatto drammatico che ci ha colpito nel profondo. Ma lo sapete: come comunità l’abbiamo affrontato e ci siamo rialzati. Tutti insieme, spalla a spalla. Ricordo bene quelle ore e quei giorni. Eravamo tutti lì, nella sala operativa a coordinare i lavori e gli interventi, o per le strade a spalare acqua e fango. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare, prima, durante e dopo. Mattino, pomeriggio e sera. Una Parma che ha agito come una squadra“, commenta Federico Pizzarotti sul suo profilo facebook.

Un sindaco, però, è sempre in prima fila. Oneri e onori – sottolinea Pizzarotti -. L’unica categoria politica che ha sempre meno poteri ma il massimo delle responsabilità. Nonostante tutto siamo persone, a volte sentiamo le dita puntate addosso, i giudizi facili, le lamentele per scaricare le proprie responsabilità su qualcuno. Ma andiamo sempre avanti: io continuerò a fare quello che ho sempre fatto, nel rispetto e a tutela dei miei concittadini. Infine, con estrema chiarezza continuerò a tenere aggiornati i parmigiani sugli sviluppi della vicenda”.

Dopo oltre un anno dall’apertura del fascicolo, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati per disastro colposo il sindaco Federico Pizzarotti, l’allora comandante della Polizia municipale, Gaetano Noè, due funzionari della Regione e uno della Provincia. Secondo la Procura qualcosa non aveva funzionato nell’attivazione degli interventi di protezione civile in seguito all’allerta meteo.

Adesso gli indagati possono presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati da chi sta indagando. Subito dopo la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio oppure l’archiviazione del caso se non sono emerse responsabilità penali.

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