3 Dicembre – L’Ensemble A’ Sonar suona Bach al Concerto Aperitivo

3 Dicembre – L’Ensemble A’ Sonar suona Bach al Concerto Aperitivo

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Il genio assoluto di Johann Sebastian Bach visto attraverso tre dei suoi più straordinari concerti da camera. E’ questa la proposta dell’Ensemble A’ Sonar per il terzo appuntamento dei Concerti Aperitivo della domenica mattina, organizzati quest’anno dalla Fondazione Arturo Toscanini presso la nuova Sala Giananadrea Gavazzeni del Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini, sede della Fondazione, e nella cornice del Parco Eridania. La sala, sede delle prove della Filarmonica Arturo Toscanini, concepita per queste esigenza, può ospitare soltanto 100 spettatori ma garantisce un ambiente esecutivo ideale anche per la musica da camera.

L’Ensemble A’ Sonar, con la presenza solistica del violinista Daniele Ruzza, del flautista Sandu Nagy e del clavicembalista Lorenzo Feder, proporrà al pubblico, domenica 3 dicembre alle 11, l’esecuzione di tre assoluti e conosciutissimi capolavori del grande compositore tedesco, il Concerto Brandeburghese n.5 in re maggiore BWV 1050 per flauto, violino, cembalo, archi e continuo, il Concerto Brandeburghese n.3 in sol maggiore BWV 1048  per archi e continuo ed infine il Concerto in la minore BWV 1044 per flauto violino cembalo archi e continuo.

I cosiddetti concerti brandeburghesi sono sei concerti composti da Johann Sebastian Bach nel periodo che trascorse a Köthen, ducato della Sassonia, dal 1717 al 1723. Essi furono dedicati al margravio Cristiano Ludovico di Brandeburgo-Schwedt il 24 marzo 1721. Bach adottò per queste opere la dicitura in francese di Concerts avec plusieurs instruments (che può essere quindi considerato il titolo ufficiale dell’opera), dicitura che indicava all’epoca un tipo di struttura musicale in cui ogni strumento era affidato a un solo esecutore (cioè senza il “raddoppio” della parte). La denominazione attuale di “concerti brandeburghesi” è stata introdotta dal primo grande biografo di Bach e primo curatore ufficiale del suo catalogo del 1879, Philipp Spitta, per via della loro destinazione. Il manoscritto bachiano non fu probabilmente mai eseguito nella sede del margravio, ma archiviato accanto ad altre 77 opere distribuite poi tra i cinque eredi. Fu solo nel 1850 (anno del centenario della morte di Bach) che l’opera fu finalmente resa pubblica per i tipi dell’editore Peters di Lipsia. La scelta degli strumenti solisti del cosiddetto Triplo Concerto BWV 1044 – flauto, violino e clavicembalo – rimanda all’unico precedente del Quinto Concerto Brandeburghese, non a caso anch’esso in programma. Anche se si tratta di un concerto per tre strumenti, composto nel 1730, è il clavicembalo ad avere  il ruolo più importante e la più grande quantità di materiale esposto: ci sono infatti numerose cadenze e passaggi virtuosistici per questo strumento.

Biglietti in vendita anche sul sito www.biglietteriatoscanini.it oltre che alla nuova biglietteria della Fondazione sita nell’atrio del CPM Toscanini (Viale Barilla 27/a, all’interno del Parco Eridania, 0521-391339, biglietteria@fondazionetoscanini.it).

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