Cultura svilita in città, ecco cosa serve a Parma

Cultura svilita in città, ecco cosa serve a Parma

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In questi giorni siamo stati contattati dai rappresentanti di alcune liste candidate alle prossime elezioni amministrative, per incontri di carattere informativo sui temi che da anni affrontiamo: la crisi delle Biblioteche Comunali, le minacce al Centro Cinema, il futuro dell’Ospedale Vecchio, le politiche culturali indirizzate alla popolazione.
Nulla cambia, per noi, rispetto alla campagna elettorale del 2012: come comitato di utenti delle Biblioteche, non appoggeremo nessuna lista. Ovviamente le esperienze portano alcuni insegnamenti: denunciavamo gli sfaceli prodotti dalla Giunta Vignali e dell’assessorato Sommi; partecipavamo agli incontri dei comitati col commissario Ciclosi; eravamo presenti ai dibattiti sulla cultura a Parma durante la campagna elettorale 2012; assistevamo increduli alla seduta di Commissione Cultura del 18 settembre 2014, quando l’assessore Ferraris disconosceva, in sostanza, lo stesso programma elettorale del partito che l’aveva scelta.
La crisi delle Biblioteche dura da troppi anni: ogni volta che assistiamo agli eventi culturali così pubblicizzati, pensiamo alle pietose cifre dei prestiti bibliotecari, al trattamento riservato a tante istituzioni culturali di Parma (Emeroteca, Centro Cinema, Biblioteche Bizzozero, Balestrazzi, ecc.); pensiamo al continuo ricorso alle esternalizzazioni, alle scelte improvvisate (sede della Biblioteca di Alice), allo svilimento del lavoro bibliotecario. I problemi della cultura a Parma hanno trovato, con poche eccezioni, scarso interesse da parte dei soggetti politici rappresentati in Consiglio.
Vale comunque la pena, a nostro avviso, lavorare affinché queste tematiche trovino maggiore spazio nella campagna elettorale. La crisi delle biblioteche è crisi della memoria, la crisi della cultura prelude alla crisi civile. La perdita di memoria storica, di abitudine al pensiero critico, alla complessità, non è estranea al proliferare di gruppi e persino di liste elettorali più o meno esplicitamente razziste e fasciste.
Lottare per un’offerta culturale ampia, libera, rivolta alle classi popolari e non sottomessa alle logiche di mercato passa attraverso un forte sistema di biblioteche pubbliche: questo lo scopo per cui ci muoviamo.
Comitato utenti Biblioteche Leggere tra le ruspe

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