Piano regionale Aria, Ascom Parma dice “no”

Piano regionale Aria, Ascom Parma dice “no”

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Il nuovo Piano Aria Integrato Regionale 2020 varato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna non soddisfa Ascom Parma. L’associazione, come già aveva fatto Confcommercio Emilia Romagna, pur condividendo l’obiettivo della riduzione del livello di inquinamento dell’aria in regione, ritiene il Piano “ancora troppo sbilanciato sulle misure adottate per la limitazione del traffico veicolare urbano“.

Pur apprezzando alcuni tentativi nella direzione di una riduzione “alla fonte” delle emissioni, come il recentissimo Bando per la concessione di Ecobonus per la sostituzione dei veicoli commerciali più inquinanti ed il significativo investimento per il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico, ancora parziali e limitate appaiono infatti le azioni proposte rispetto alle altre fonti emissive, in particolare il riscaldamento di uffici e civili abitazioni“, sottolinea Ascom Confcommercio Parma.

Per Ascom Parma la debolezza delle azioni “attive” adottate nel Piano, ad esempio quelle a favore del rinnovamento del parco mezzi circolanti o della riconversione degli impianti di riscaldamento a gasolio, insieme all’inasprimento dei blocchi del traffico, rischia di provocare disagi ai cittadini senza sensibili effetti sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico, come appare evidente anche dalle stesse rilevazioni dell’Arpa degli ultimi anni“, sostiene l’associazione, che poi “ribadisce inoltre la propria preoccupazione rispetto alla scarsa autonomia concessa ai Comuni interessati in merito alla definizione delle Zone a Traffico Limitato e delle Aree pedonalizzate, autonomia che avrebbe permesso scelte più corrispondenti alle diverse caratteristiche delle nostre Città”.

Bocciate, infine, dall’associazione dei commercianti le cosiddette “Misure emergenziali” perché “oltre a creare pesanti disagi ai cittadini e alle attività produttive, pongono gravi problemi per la corretta e tempestiva informazione della popolazione sugli ampliamenti delle limitazioni, lasciando ai Comuni meno di un giorno dalla comunicazione di avvenuto superamento dei limiti all’entrata in vigore delle nuove misure”.

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