Slitta il processo sulle violenze a Villa Alba, lo Spi Cgil tra...

Slitta il processo sulle violenze a Villa Alba, lo Spi Cgil tra le parti civili

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Slitta a settembre il processo su Villa Alba a causa di un disguido nelle notifiche ad alcune persone offese. Nulla di fatto, quindi, in tribunale e udienza rinviata al prossimo 21 settembre. Ma a vigilare con la massima attenzione sulla vicenda della ex casa famiglia di via Emilia Ovest c’è lo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, deciso a chiedere – come già avvenuto nel procedimento a carico degli operatori di Villa Matilde di Neviano – la costituzione di parte civile al fianco dei parenti degli anziani ospiti, secondo l’accusa pesantemente maltrattati.

Nell’inchiesta su Villa Alba – come ricorda lo Spi Cgil – si ipotizza anche che ci possa essere un legame fra i maltrattamenti e la morte di una donna di 87 anni, che non sarebbe stata assistita e curata in modo adeguato. Un’aggravante punita con una pena che può arrivare fino a 24 anni di reclusione.

Alla sbarra ci sono l’ex titolare della casa famiglia per anziani Maria Teresa Neri, la sorella Caterina e la madre Concetta Elia.

Come rappresentanti di migliaia di pensionati ci siamo schierati dalla parte delle persone più fragili che hanno subito violenze, che hanno visto ferire la loro salute e dignità, da parte di chi invece doveva prendersene cura – si legge in una nota del sindacato -. Confidiamo pienamente nel lavoro della giustizia, che, insieme alle forze dell’ordine, ha portato alla luce situazioni di maltrattamenti inconcepibili”.

L’importante è che la giustizia faccia il suo corso: non si devono mai più ripetere maltrattamenti come quelli che sono accaduti nelle strutture per anziani e persone fragili nel nostro territorio“, tuona il sindacato guidato da Paolo Bertoletti.

Il sindacato ricorda infine il lavoro svolto sul fronte di una maggiore regolamentazione delle strutture di cura e assistenza private, che ha portato tra l’altro alla creazione, insieme al Comune di Parma, di una “white list” delle Case famiglie, con impegni specifici sulla qualità del servizio da parte dei gestori, e l’adozione di un numero verde per le segnalazioni.

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