Si era invaghito di una parmigiana 50enne sposata che lavora in zona via D’Azeglio e dal 2013 non le dava più tregua. Telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, messaggi, ma soprattutto la sua inquietante presenza in tutti i luoghi frequentati dalla donna. Posto di lavoro compreso. Presenza e telefonate che hanno turbato non poco la serenità di tutta la famiglia.
Nella mattinata di giovedì, l’ultimo appostamento: vicolo Santa Maria, a due passi dalla Biblioteca civica. Stava ancora controllando la sua preda, quando si è ritrovato circondato dagli agenti del Nucleo antiviolenza della Polizia municipale di Parma. Che lo seguivano già da tempo – da quando la donna ormai disperata ha deciso di chiedere aiuto, presentando una denuncia – ed avevano in tasca un ordine di arresto da parte della Procura della Repubblica.
Così un 50enne albanese. M.A., da tempo in città ma senza fissa dimora, è finito in manette. Portato al Comando di via del Taglio per gli accertamenti del caso, nel pomeriggio è stato trasferito nel carcere di via Burla a disposizione dell’autorità giudiziaria che lo indaga per atti persecutori, ovvero quello che comunemente viene chiamato stalking. L’uomo è stato anche trovato in possesso di oggetti atti allo scasso e per questa ragione è stato denunciato.
“Ci tengo a ringraziare la Polizia Municipale – dichiara l’assessore alla Sicurezza Cristiano Casa – per la delicata quanto importante attività di indagine, oltre alla professionalità del Nucleo Antiviolenza del Comando. Operazioni di questo genere in difesa dei più deboli dimostrano l’essenziale ruolo dei vigili urbani, che spesso vengono erroneamente accostati a meri notificatori di multe. Non è così: la Polizia Municipale svolge quotidianamente un lavoro di grande impegno a tutela delle parmigiane e dei parmigiani, nell’interesse della nostra comunità e con l’obiettivo di garantire sempre una maggiore sicurezza”.
